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Guerra in Ucraina

Il dramma di Junior Moraes: è cittadino ucraino, c’è la chiamata alle armi nell’assedio di Kiev

Mentre gli altri calciatori brasiliani che giocano in Ucraina stanno cercando disperatamente di lasciare il Paese che è sotto le bombe russe, l’attaccante dello Shakhtar Junior Moraes non può farlo: anche per lui vale la mobilitazione generale dichiarata dal presidente Zelensky.
A cura di Paolo Fiorenza
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Per Kiev è la notte più buia, con lo scoppiare di bombe e missili dell'aviazione russa, ormai padrona assoluta dei cieli ucraini e impegnata ad aprire la strada alle forze di terra che assediano la capitale. La guerra appena scoppiata è già arrivata nel cuore del Paese e molti analisti prevedono una vittoria rapida dell'armata di Putin, alla luce della disparità di risorse in campo.

Il momento drammatico per la Nazione ucraina richiede che tutti gli uomini validi imbraccino le armi ed è esattamente quello che giovedì sera ha disposto il presidente Zelensky, che ha dichiarato lo stato di mobilitazione generale, valido per 90 giorni. La misura vieta ai cittadini ucraini maschi di lasciare il Paese finché il provvedimento rimane in vigore e chiama alle armi tutte le reclute e i riservisti in grado di prestare servizio. Da questo momento dovranno riferire alle istituzioni militari dello stato.

Tra i cittadini ucraini che potrebbero essere costretti a sparare per difendere strenuamente la capitale sotto assedio c'è anche qualcuno che mai avrebbe pensato di doverlo fare, il brasiliano Júnior Moraes. Il 33enne attaccante anni fa cominciava la propria carriera calcistica nel Santos, squadra della sua città natale, e probabilmente se in quel momento gli avessero detto che nel 2022 avrebbe combattuto una guerra nell'Est europeo contro Putin, avrebbe pensato ad un incubo di un universo alternativo. Ed invece è tutto vero, tragicamente vero.

Il rapporto di Moraes con l'Ucraina è iniziato una decina di anni fa, prima che le tensioni con la Russia si intensificassero e sfociassero nell'annessione della Crimea da parte dei russi. Il brasiliano è approdato prima al Metalurg Donetsk, lasciato come capocannoniere nella storia della squadra con 35 gol, poi alla Dinamo Kiev ed infine dal 2018 nell'altra big del calcio ucraino, lo Shakhtar Donetsk, dove l'attaccante è diventato uno dei giocatori più determinanti del campionato, segnando reti a caterve. Al punto che l'allora allenatore della nazionale ucraina, Andriy Shevchenko, si è mosso in prima persona perché Junior Moraes richiedesse la cittadinanza del Paese.

Moraes è dunque diventato cittadino ucraino nel marzo del 2019, quando è stato anche convocato per la prima volta in Nazionale. Da allora ha giocato 11 partite e segnato un gol con la maglia gialloblù. Adesso proprio la sua adesione alla causa ucraina potrebbe dividere il suo destino da quello degli altri calciatori brasiliani che sono bloccati nella capitale e che hanno registrato con le proprie famiglie un drammatico video per chiedere aiuto a lasciare il Paese.

Il disperato appello di Junior Moraes su Instagram
Il disperato appello di Junior Moraes su Instagram

Moraes si trova assieme ai suoi connazionali in un hotel nel centro di Kiev, con approvvigionamento di cibo già diventato problematico. Ma mentre gli altri brasiliani sognano una via di fuga e si stanno adoperando per questo, il suo caso è diverso. In quanto ucraino naturalizzato, il giocatore, in teoria, può essere arruolato nell'esercito locale e dopo la proclamazione della mobilitazione generale da parte del presidente Zelensky gli è fatto divieto di abbandonare l'Ucraina. Sembra un incubo, è la terribile realtà.

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