Il discorso di Luis Enrique a Mbappé: “Quello è un leader, quello è Michael Jordan! Ti è chiaro?”
Kylian Mbappé oggi gioca nel Real Madrid, il PSG la scorsa estate si è dovuto rassegnare a perderlo a parametro zero, dopo che gli ultimi mesi avevano visto una convivenza non facile all'interno del club francese. Luis Enrique era stato severo ma giusto nel gestire quella situazione difficile anche per lui, col giocatore più rappresentativo della squadra che già si sapeva essere accasato al Real. Una fine di rapporto al veleno, di cui si è avuta una coda ulteriormente sgradevole con la successiva vertenza con cui il nazionale francese ha rivendicato il pagamento di 55 milioni di euro, a suo dire ancora dovutigli. Echi di quella tensione palpabile si avvertono nitidi in una scena contenuta nella docuserie dedicata a Luis Enrique – che racconta l'ultima stagione al PSG – in cui l'allenatore spagnolo fa un discorso molto energico a Mbappé per incoraggiarlo a difendere prendendo come esempio Michael Jordan, idolo del francese.
La conversazione si svolge nei giorni precedenti la gara di ritorno dei quarti di Champions League che vedrà il PSG vincere 4-1 al Montjuic contro il Barcellona, ribaltando così la sconfitta dell'andata per 2-3 subita in casa. Nel ritorno coi catalani sarà proprio Mbappé ad essere grande protagonista, mettendo a segno una doppietta e trascinando di peso i parigini alle semifinali, dove poi sarebbero stati eliminati dal Borussia Dortmund.
Il discorso di Luis Enrique a Mbappé alla vigilia di Barcellona-PSG: "Devi dare l'esempio come Jordan"
È una vigilia piena di tensione quella che si respira dalle immagini, Luis Enrique sa che se ha qualche speranza di rimontare in casa del Barcellona deve avere una prestazione di altissimo livello dalla sua stella. Ma non gli bastano i gol, Mbappé deve anche difendere e pressare come un dannato, e per spronarlo gli cita il suo idolo Michael Jordan, ricordandogli come il leggendario campione NBA fosse un leader non solo segnando canestri a palate nella metà campo offensiva, ma anche per il modo in cui coinvolgeva tutti nello sforzo difensivo.
Il discorso di Luis Enrique a Mbappé è di fatto un monologo accalorato, accompagnato con ampi gesti mentre il calciatore lo ascolta in silenzio, senza dire neanche una parola: "Ho letto che ti piaceva Michael Jordan. Michael Jordan prendeva tutti i suoi compagni per le palle e iniziava a difendere come un figlio di puttana… Devi dare l'esempio! Prima come persona e poi come giocatore, andare a pressare. Avrai Cubarsí, sarai tu a marcare Cubarsí e Ter Stegen, e passerai l'intera partita a fare pressione su Cubarsí affinché non avanzi e a fare pressione su Ter Stegen perché giochi velocemente. Perché? Per essere un leader, perché tu pensi di dover fare gol per noi. Certo, perché sei un fenomeno, un top player a livello mondiale, senza dubbio, ma a me non importa".
Luis Enrique è un fiume in piena, impossibile anche solo pensare di interromperlo: "Un vero leader è quello, quando non puoi aiutarci con i gol ci aiuti in tutto nella fase difensiva. Questo è quello che voglio che tu faccia come leader qui nei due mesi che ti restano – conclude il tecnico asturiano – Voglio che tu esca da qui dalla porta principale, ma devi guadagnartelo. E devi guadagnartelo non quando attacchi. Quando attacchi so che sei Dio, non c'è nessuno come te, lo so. Ma il giorno in cui non riesci ad attaccare, devi essere il miglior giocatore della storia in difesa. Quello è un leader, quello è Michael Jordan! Ti è chiaro?". Parole che sicuramente Mbappé non dimenticherà tanto facilmente.