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Il diktat di Rocchi agli arbitri contro i razzisti: “Pronti a fermare subito le partite”

Il campionato di Serie A sta per iniziare, il designatore traccia a linea da seguire e raccomanda fermezza agli arbitri: “Spetterà all’ufficiale di pubblica sicurezza decidere se sospendere la gara se i gesti razzisti vanno avanti”.
A cura di Maurizio De Santis
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Gli arbitri italiani nel raduno precampionato di Cascia (immagine tratta da @AIA_it)
Gli arbitri italiani nel raduno precampionato di Cascia (immagine tratta da @AIA_it)

Chiamatela pure tolleranza zero. Almeno, così sembra dalle parole del designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, che nel corso del raduno con i direttori di gara a Cascia detta la linea per la prossima stagione. Il conto alla rovescia per l'inizio del campionato di Serie A è agli sgoccioli, manca una settimana al fischio d'inizio e i vertici dei "fischietti" intendono essere chiari da subito sulla linea da tenere in previsione di episodi razzisti che sporchino la disputa di un incontro.

Di fronte a quei cori offensivi o ai buuu e al verso della scimmia (che spesso echeggiano negli stadi italiani) c'è un solo modo di reagire: "Al primo accenno ci fermeremo per uno o due minuti", dice Rocchi che traccia la strada per contrastare "dal primo minuto della prima partita" quel fenomeno che definisce intollerabile. "Siamo stufi", aggiunge raccomandando agli arbitri anzitutto di fare la loro parte "poi spetterà all'ufficiale di pubblica sicurezza decidere se sospendere la gara se i gesti razzisti vanno avanti".

Gianluca Rocchi, designatore dei direttori di gara.
Gianluca Rocchi, designatore dei direttori di gara.

È così che funziona la procedura dopo lo stop deciso dal direttore di gara e l'annuncio al pubblico attraverso gli altoparlanti. Ma se la condotta censurabile continua allora la sospensione temporanea può diventare definitiva con tutto quel che ne consegue a livello disciplinare e di sanzioni sportive.

Nel solco della fermezza c'è ancora un invito particolare che Rocchi agli arbitri, questa volta il riferimento è all'atteggiamento da avere in campo su un aspetto in particolare del rapporto coi calciatori: "fatevi rispettare". Come? A prescindere dall'equità di giudizio e dal buon senso c'è un confine che non può e non deve essere valicato, il designatore non usa giri di parole per scandire il concetto: "Con le buone sempre e con le cattive quando serve. Chi vi sfiora deve essere preoccupato. Mi sono stufato di vedere certe scene. Ora si fa sul serio e si va sul campo".

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Altra questione toccata: il tema dei minuti di recupero da utilizzare per evitare che perdite di tempo erodano ulteriormente il tempo di gioco effettivo. Su questo punto il designatore introduce un elemento di chiarezza. "Non abbiamo parlato di maxi-recuperi – ha aggiunto al termine del raduno con i direttori di gara -. Saranno congrui rispetto il tempo perso. Agli arbitri ho chiesto anche che non ci sia mai zero recupero perché è impossibile che nel corso di una partita non ci sia stata perdita di tempo".

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