Il difensore del Marocco fa qualcosa di cui potrebbe pentirsi: è il bacio della morte al Portogallo
Come il bacio della morte. Pepe ha appena sbagliato l'occasione più clamorosa del Portogallo. Il colpo di testa finisce di poco a lato, vede sfumare il pareggio che avrebbe portato la partita col Marocco ai supplementari. Il portiere avrebbe potuto nulla, considerata la distanza ravvicinata. Questione di centimetri e di torsione del collo. Questione d'impatto e di traiettoria che toglie il respiro, trasformando quegli attimi in un'eternità.
La sfera finisce fuori: esultano i nord-africani, i portoghesi sentono la terra sprofondare sotto i piedi. A Pepe crollano i Mondiali addosso, ha capito tutto: il recupero di otto minuti è agli sgoccioli e, anche se l'avversario è ridotto in dieci, i lusitani non hanno abbastanza energie, lucidità, forza di volontà per ribaltare quella situazione e rimettere tutto in discussione.
Il difensore del Porto chiude gli occhi, alza la testa, con le mani si sfiora il viso e resta per qualche istante fermo lì davanti a chiedersi come sia stato possibile, come abbia fatto a mancare il bersaglio grosso. È in trance agonistica, quasi sotto shock, non crede ai suoi occhi.
È in quel momento, mentre sta per riprendere la posizione, che viene avvicinato dal difensore marocchino, Jawad El Yamiq. Osa e gli sfiora la testa con le labbra. Lo benedice/maledice. Tira un sospiro di sollievo. Gli dà la spinta e lo spedisce all'inferno. È il bacio della morte, la liberazione da ogni pericolo. Un gesto spontaneo, istintivo, impulsivo dettato dall'enfasi del momento. Già, perché in un'altra occasione ci avrebbe pensato due volte prima di sbilanciarsi tanto, consapevole della reazione dell'avversario.
Ma quell'1-0 difeso coi denti, costi quel che costi, quel risultato rimasto inchiodato al vantaggio di En-Nasyri, quella vittoria storica (il Marocco è la prima squadra africana a giungere in semifinale ai Mondiali) valevano il rischio. La fortuna gli è stata amica… Pepe era troppo preso dalla delusione per aver mancato il pareggio che nemmeno si è accorto (forse) del bacio e del buffetto ricevuto sulla testa.
Jawad El Yamiq, 30 anni, difensore del Valladolid, ha preso il posto di Nayef Aguerd, infortunatosi contro la Spagna. La sorte e la dea bendata ne hanno premiato il coraggio (non solo per il bacio a Pepe): ci sarà ancora lui nel pacchetto arretrato del Marocco che mercoledì prossimo giocherà in semifinale contro la Francia e avrà un altro compagno di reparto a causa dell'infortunio di Saiss.
Dal bacio allo sventolino di bandiere, alla festa sotto il settore dei tifosi, ai balli coi parenti e al sogno che continua. Il rosso della sfumatura marocchina campeggia sul rettangolo verde e fa la storia. I Leoni di Atlante mandano saluti e baci.