Il dialogo tra Haaland e Foden diventa virale: i tifosi del Manchester City impazziscono
Spesso si parla di differenza abissale tra il calcio di Champions League e quello della Serie A. Si dibatte di ritmi di gioco, velocità del pallone, corsa per tutti i 90 minuti. E poi c'è il fattore età: da noi un 24enne è ancora "un giovane", in Europa è un giocatore fatto e finito, spesso al top da anni.
L'immagine plastica di questa differenza abissale è nel fitto dialogo – subito diventato virale – al termine di Manchester City-Borussia Dortmund tra Erling Haaland e Phil Foden: 21 luglio 2000 il primo, appena più ‘vecchio' il secondo, essendo nato il 28 maggio 2000. Da noi oggi Franck Ribery – un campionissimo per carità – compie 38 anni: è una delle stelle riconosciute della Serie A, assieme al 36enne Ronaldo e al quasi 40enne Ibrahimovic.
Avercene di siffatti campioni, ma se altrove ce li lasciano prendere senza colpo ferire, qualche domanda sarebbe legittimo farsela su un campionato la cui velocità di crociera consente ad atleti non di primissimo pelo di dettare ancora legge. Quanto ad Haaland e Foden, la partita di ieri sera parla per loro, ‘millenials' in grado fare la differenza al livello più alto.
La macchina da gol norvegese del Dormund è rimasta a secco, ma l'azione devastante con cui ha spazzato via Ruben Dias sfiorando la marcatura personale è impressionante. Così come l'assist per la rete di Reus – giocata esaltata da Fabio Capello – dimostra che oltre i gol c'è di più. Molto di più. A proposito di maturità, anche Foden non scherza: precisione e freddezza nel dare al City un successo preziosissimo quasi al '90. "È il più grande talento che abbia mai visto, da calciatore e da allenatore", parola di Pep Guardiola, uno che qualcosa di pallone ne capisce.
"I simili si accompagnano molto più facilmente con i loro simili", diceva Cicerone. Che di calcio non poteva saperne molto, ma di vita certamente a pacchi. E così ecco al fischio finale dell'Etihad Stadium Haaland e Foden avvicinarsi e parlottare, con mano rigorosamente sulla bocca per evitare labiali indiscreti.
Ma cosa si sono detti? Dai sorrisi dei due, si intuiscono grandi convenevoli, ma i tifosi del City ci hanno visto anche altro: ovvero l'invito dell'inglese al collega a fare un pensierino ad unirsi a lui in maglia Sky Blue.
Con Guardiola non si sta poi così male e soprattutto si impara calcio, potrebbe essere stato il messaggio di Foden. Tanto è bastato per far diventare virale la scena e scatenare i sogni mostruosamente proibiti dei sostenitori del City. Peccato che Mino Raiola, impegnato nel suo tour di sondaggio presso tutti i top club europei, non sia molto sensibile a suggestioni e sogni: lui bada al sodo, soldi e progetti cuciti sui suoi assistiti. Per avere Haaland si preannuncia una lunga corsa.