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Il delirio di onnipotenza di Salt Bae con la Coppa del Mondo: “Non toccarla, è solo mia”

L’irruzione di Salt Bae sul terreno di gioco al termine della finale dei Mondiali tra Argentina e Francia è stato il trionfo del delirio di onnipotenza da parte di una persona che non avrebbe mai dovuto essere lì. Quando il figlioletto di Romero ha provato ad allungare la mano per toccare la coppa, l’arroganza del macellaio turco ha superato i limiti.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il trionfo dell'Argentina ai Mondiali qatarioti ha avuto un paio di situazioni impreviste dopo il fischio finale dell'arbitro Marciniak, quando le emozioni dei calci di rigore hanno lasciato il posto al libero sfogo della gioia per il risultato sognato da 36 anni. In quel momento sul terreno di gioco del Lusail Iconic Stadium si sono intrufolati due imbucati di spessore, uno dei quali almeno era abbondantemente previsto e ben integrato con la Selección, ovvero il Kun Aguero.

Il veterano dell'Albiceleste ha deciso di vivere quei momenti – incluso il giro trionfale con la coppa, da lui sollevata anche al cielo dopo aver portato in trionfo l'amico fraterno Messi – come se facesse ancora parte della rosa di Scaloni e non fosse stato costretto invece a ritirarsi dal calcio giocato qualche mese prima per un problema cardiaco. Vederlo in campo e poi negli spogliatoi con la sua maglia albiceleste numero 19 è sembrato quasi naturale. Quello che è apparso decisamente meno normale, per non dire surreale, è stato invece vedere il prestigioso trofeo tra le mani di qualcuno che non aveva nessun titolo per stare lì, men che meno per restare sul terreno di gioco così a lungo piuttosto che fare una veloce comparsata e dignitosamente sfollare.

Il macellaio e ristoratore turco Salt Bae, il cui modo di cucinare e condire la carne ne ha fatto un fenomeno virale, non soltanto è riuscito a infilarsi sul campo in mezzo ai giocatori dell'Argentina festanti – non si sa quanto con l'accondiscendenza se non con la pianificazione pregressa di Infantino e degli emiri – ma ha deciso di ‘rubare' parte dello show ai legittimi protagonisti, mettendo le mani sulla coppa e facendosi fotografare praticamente con parecchi elementi della rosa di Scaloni.

Salt Bae con la Coppa del Mondo alzata al cielo: una scena imbarazzante
Salt Bae con la Coppa del Mondo alzata al cielo: una scena imbarazzante

Nusret Gökçe, questo il vero nome di Salt Bae, in un colpo solo si è prodotto in un delirio di onnipotenza senza freni e ha esposto ad una figuraccia la FIFA, i cui protocolli sono completamente saltati al pari dei regolamenti che sul suo sito ufficiale recitano che "il trofeo originale della Coppa del Mondo può essere toccato e tenuto solo da un gruppo molto selezionato di persone, che include ex vincitori della Coppa del Mondo FIFA e capi di stato". È di tutta evidenza che il macellaio turco non appartiene a nessuna di queste categorie, eppure sul prato dell'Iconic Stadium si atteggiava come se fosse lui il padrone assoluto della scena.

Difficile arginarlo, ci ha provato Leo Messi snobbandolo apertamente mentre era inseguito da Salt Bae ed infine piegandosi alla foto di rito sia pure con una faccia non esattamente felice, mentre chi più chi meno gli altri giocatori argentini hanno detto sì alle richieste del 39enne ristoratore, prestandosi non solo alla foto ricordo – poi finita assieme alle altre sui seguitissimi social del turco – ma anche ai teatrini con i gesti da consumato attore che lo hanno reso famoso, in primis il lancio del sale. E dunque si vedono Di Maria e uno spaesato Lisandro Lopez tra gli altri mettersi in posa con lui, ma è quando al suo fianco c'è l'ex atalantino Romero col figlioletto in braccio che l'arroganza di Salt Bae deborda senza più alcun limite. In quel momento il piccolo prova ad allungare la mano verso la coppa per toccarla, ma il macellaio la toglie dalla sua disponibilità, facendo poi il gesto di no con la mano, come a dire "solo io la posso toccare, tu no". Una scena davvero poco elegante, a dire poco.

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