Il curioso primato di Carson col City: seconda Champions vinta senza giocare nemmeno un minuto
Pep Guardiola gli regalò un sogno a maggio del 2021 quando lo mandò in campo in una gara ufficiale di Premier League 10 anni dopo l'ultima volta a seguito di un lungo girovagare in carriera tra Inghilterra e Turchia. Un'emozione incredibile per Scott Carson, terzo portiere del Manchester City che a 37 anni, nella notte di Istanbul contro l'Inter, ha vinto la sua seconda Champions League della carriera. Un'incredibile coincidenza dato che la prima volta che Carson alzò la coppa dalle grande orecchie fu proprio nello stesso stadio, l'Ataturk di Istanbul nel 2005, sempre contro un'italiana, il Milan, quando vestiva la maglia del Liverpool.
Anche in quell'occasione restò in panchina guardando da seduto i suoi compagni compiere la rimonta più incredibile della storia del calcio recuperando 3 gol alla squadra di Ancelotti nel secondo tempo passando da 0-3 a 3-3 fino al trionfo ai calci di rigore con Dudek protagonista. Una serata da incorniciare per lui che 18 anni dopo ha vissuto le stesse emozioni vincendo la sua seconda Champions in carriera senza però giocare nemmeno un minuto.
Una sorta di bandiera per il Manchester City che ha voluto premiare Carson anche con un prolungamento di contratto fino a giugno 2024. Terzo portiere alle spalle di Ederson e Ortega, l'estremo difensore nato a Whitehaven nel 1985 è cresciuto nel Leeds e in carriera ha vestito anche le maglie di Liverpool, Sheffield, Charlton, Aston Villa, West Bromwich, Buraspor, Wigan, Derby County e appunto Manchester City che decise di puntare su di lui nel 2019 per affiancargli portiere più giovani da dover far crescere. Guardiola nel 2022 gli concesse anche la possibilità di scendere in campo in Champions negli ottavi di ritorno contro lo Sporting Lisbona giocando per 17 minuti.
Di fatto fu l'ultima presenza in campo di Carson in carriera che ha giocato la sua ultima stagione piena quando vestiva la maglia del Derby County in Championship nel 2018/2019 giocando ben 30 partite. Con il club inglese è stato una sorta di punto di riferimento per anni anche se in passato, sempre nella serie B britannica, ha giocato diverse gare con continuità anche col Wigan. Proprio con il Liverpool invece, nei suoi primi anni nel mondo del calcio, giocò pochissimo ma quanto basta per vincere la sua prima e speciale Champions League nel modo più incredibile possibile pur senza mai scendere in campo. L'Ataturk nel destino e la coppa dalle grandi orecchie come marchio di fabbrica.
