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Il cuore di Keita Balde: l’attaccante paga vitto e alloggio a 150 braccianti senegalesi

L’ex attaccante di Lazio e Inter, oggi impegnato in Francia con il Monaco, ha deciso di aiutare 150 lavoratori senegalesi arrivati in Spagna e lasciati senza un tetto da alberghi e istituzioni: “Mi sono commosso per la loro vicenda, avrebbero continuato a dormire in strada e li ho aiutati. Sono nato da genitori africani che hanno dato tutto per arrivare in Europa e dare un futuro migliore ai loro figli: per questo quando vedo situazioni del genere provo sempre ad aiutare”.
A cura di Alberto Pucci
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In attesa di capire che cosa gli riserverà il prossimo futuro, Keita Balde si è reso protagonista di un gesto davvero generoso. L'ex attaccante di Lazio e Inter, oggi al Monaco, ha infatti deciso di aiutare 150 senegalesi pagando di tasca propria vitto e alloggio per un mese. Davanti alla lentezza delle istituzioni spagnole, che stanno ancora decidendo come aiutare queste persone, il giocatore ha così deciso di scendere in campo e dare una mano a questi lavoratori stagionali rimasti senza un tetto nella città castalana di Lleida.

"Avrebbero continuato a dormire in strada – ha spiegato l'attaccante al Corriere della Sera – Ho visto il video del portavoce dei lavoratori: mi sono commosso per la vicenda, l’ho contattato e abbiamo iniziato pensare a come risolvere il problema. Sono nato da genitori africani che hanno dato tutto per arrivare in Europa e dare un futuro migliore ai loro figli: per questo quando vedo situazioni del genere provo sempre ad aiutare".

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Il cuore di Keita Balde

La vicenda dei 150 braccianti senegalesi risale ai primi giorni di luglio, quando Keita Balde protestò vivacemente sui suoi profili social segnalando che ‘la maggior parte di ostelli, hotel e alberghi si sono rifiutati per la provenienza delle persone. È un chiaro caso di razzismo‘. A distanza di giorni, è stato dunque proprio il giocatore a dare a tutti una lezione di umanità: "L'ho fatto con tutto il cuore, perché mi ritengo un ragazzo di cuore: non era una cosa pensata per finire su Instagram, ma per risolvere un problema – ha aggiunto Keita Balde nell'intervista concessa al quotidiano milanese – C’erano questioni burocratiche che stavano complicando le cose e sono dovuto uscire alla luce. È andata bene così. Darei tutti i soldi che ho guadagnato in questi anni, se servissero a far sparire il razzismo. Ma dipende dall’educazione e dai valori delle persone".

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