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Roberto Mancini è positivo al coronavirus

Il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, è risultato positivo al Covid -19. Le sue condizioni di salute sono buone: l’ex calciatore di Samp e Lazio, oggi al timone dell’Italia, risulta asintomatico. Come da protocollo, adesso si trova in isolamento fiduciario presso la propria abitazione.
A cura di Maurizio De Santis
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Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale italiana, è risultato positivo al Covid-19. A riportare la notizia sul caso è stata l'agenzia di stampa Ansa. Le sue condizioni di salute sono buone: l'ex calciatore di Sampdoria, Bologna e Lazio, oggi al timone dell'Italia, risulta asintomatico. Come da protocollo, adesso si trova in isolamento fiduciario presso la propria abitazione. Ironia della sorte, è rimasto contagiato proprio lui che nei giorni scorsi era finito al centro del dibattito e nel mirino della critica per aver pubblicato sul profilo Instagram una vignetta sull'emergenza sanitaria, sulla gestione della situazione e sul ruolo dell'informazione in questo delicato momento per il Paese e per il mondo intero.

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Dall'Europa agli Stati Uniti, la proliferazione del virus ha causato morti e provocato danni fortissimi all'economia internazionale. In Italia, l'immagine dei camion dell'Esercito che trasportavano le bare delle vittime della pandemia, ricorda a tutti il decesso di circa 40 mila persone per quanto il dramma vissuto in questi mesi. Nonostante tutto, Mancini condivise sui social network quella ‘striscia' inopportuna e di cattivo di gusto. Si è scusato, non basta. Avrebbe meritato di essere punti più severamente dalla Federazione per quanto propinato e per quei concetti sbagliati e da negazionista espressi con tanta leggerezza.

"Hai idea come ti sei ammalato? Guardando i TG". Ecco cosa c'era scritto a corredo di quella vignetta che illustrava un'infermiera nei pressi del letto di un ammalato. Tenendogli la mano, accostata al letto per accudirlo, gli rivolge la fatidica domanda. La risposta lascia senza parole per la pochezza del messaggio trasmesso e per l'irresponsabilità del concetto veicolato. Mancini era venuto alla ribalta anche per il confronto dialettico con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che aveva definito non prioritario lo sport, e nella fattispecie il calcio, rispetto ad altri servizi per il Paese. Uno in particolare, la scuola. Pochi giorni prima era stato protagonista anche del botta e risposta a distanza con il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, su un altro tema molto caldo: la riapertura degli stadi al pubblico.

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