Il CT della Croazia piange dopo l’Italia: “Non lo faccio mai, ma devo scusarmi con un mio calciatore”
Il giorno dopo fa ancora più male. In Croazia non riescono a darsi pace per il gol di Zaccagni che ha regalato all'Italia il pareggio e la qualificazioni agli ottavi degli Europei, tagliando le gambe a Modric e compagni che ora rischiano seriamente l'eliminazione. Il ct della nazionale croata Dalic dopo aver esternato la propria delusione e rabbia nell'immediato post-partita, ha rincarato la dose oggi. Lacrime per il selezionatore che se l'è presa nuovamente con l'arbitro per quel recupero eccessivo. A sorpresa poi si è scusato con uno dei suoi giocatori.
Le parole di Dalic, dispiaciuto dopo Croazia-Italia per un suo caciatore
Con chi ce l'aveva l'allenatore in particolare? Con Vida, al quale ha dedicato queste parole in conferenza: "Ci sono 24 giocatori, non tutti possono giocare. Oggi avrò un incontro con i giocatori, ringrazierò tutti per la correttezza e la pazienza. I miei più grandi ringraziamenti e le mie scuse vanno a Domagoj Vidi. Lui è con noi, non ha giocato un solo minuto e questo è un gigante del calcio croato. Una leggenda. Mi scuserò davvero con lui, anche se normalmente non chiedo scusa a nessuno, ma se lo merita. Non ha mostrato alcun dispiacere e so che è difficile per lui. Merita le mie scuse, la mia lode e i miei ringraziamenti. Anche se non ho bisogno di scusarmi con nessuno, lo faccio"
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Il ct della Croazia Dalic piange ripensando alla partita degli Europei con l'Italia
Si è commosso il commissario tecnico della Croazia ripensando al percorso della sua squadra, che ha potuto contare sull'affetto e vicinanza di tifosi e addetti ai lavori. Per questo Dalic si è comunque assunto la responsabilità del pareggio contro l'Italia e della (quasi) eliminazione: "Niente influenzerà le decisioni sul mio futuro. Mi assumo la piena responsabilità di questo fallimento, è il mio. Sono un selezionatore che, insieme ai miei colleghi, determina le tattiche e i giocatori, il modo, cosa e come. Ho saputo affrontare i successi, e ora lotterò anche con i fallimenti. Sarò costante, fermo e persistente nel mio cammino. Non cerco alibi, è colpa nostra, prendiamo gol nel recupero contro Albania e Italia. Invece di sei punti ne abbiamo due".
Dalic se la prende anche con l'arbitro dopo Croazia-Italia
In realtà però Dalic attribuisce responsabilità anche all'arbitro, l'olandese Makkelie. A detta dell'allenatore croato, il direttore di gara ha massacrato la Croazia. Qual è il riferimento in particolare, cosa ha fatto arrabbiare il selezionatore? Il recupero giudicato eccessivo: "L'arbitro ci ha fatto a pezzi per tutta la partita, non è stato mandato ad arbitrare questa partita per caso. Otto minuti di supplementare… Quando parlavo di Uefa e Fifa non mi avete sostenuto, ma non è questo il motivo, voglio dirlo per quanto mi critichino, è un dato di fatto".
Entrando poi nello specifico, Dalic ha smontato punto su punto la decisione di Makkelie e dei suoi collaboratori, spiegando perché il recupero è stato eccessivo: "Non posso sfuggire all'impressione che sia così, ci sono state sei sostituzioni. Quindi tre minuti al massimo. Con l'intervento del VAR. Quindi quattro minuti al massimo, invece ne ha dati otto".
Il ct della Croazia non lascia dopo il flop agli Europei
Dopo aver lanciato la pietra il commissario tecnico della Croazia ha "nascosto la mano", tornando alle responsabilità dei giocatori: "Ma ancora una volta non è colpa dell'arbitro se non lottiamo fino all'ultima palla. Avevamo tutto nelle nostre mani, non biasimo nessuno. Molte cose stavano andando per il verso giusto"
E ora è tempo di guardare già avanti, con Dalic che nel finale della sua conferenza si è nuovamente commosso: "Non sono mai stato senza energia in vita mia, tutto quello che ho fatto, l'ho fatto da solo. Nessuno mi ha mai dato niente. Ho attraversato di tutto, mi hanno calpestato e mi calpestano ancora, ma non mi arrendo. Non vacillerò, ho fatto tutto da solo. Non posso che essere fiero di ciò che ho fatto. Insieme ai miei giocatori e alla nazionale, allo staff. Il mio cuore è pieno e l'energia è ancora presente. Non ci arrenderemo".