Il cruccio di Inzaghi, non aver fatto quel cambio che aveva in mente: “Il gol mi ha fatto cambiare idea”
L'indecisione di Sommer, Acerbi si perde Vogliacco, Bisseck la combina grossa e "regala" al Genoa il rigore del pareggio all'85°. Simone Inzaghi ha un rospo in gola per come sono andate le cose al Ferraris. In testa ha ancora i fotogrammi che, tanto in diretta tv quanto in conferenza stampa, lo portano a sbottare: "Due gol così, no. Una squadra come l'Inter non li può prendere".
Errori individuali, peccati di concentrazione, sbavature e rimpianti. C'è di tutto nel match disputato dall'Inter contro il Grifone. Al netto degli interventi del Var e della direzione di gara di Feliciani (Inzaghi si guarda bene dal fare riferimenti a quegli episodi apparsi incontestati), a lasciare una smorfia sul viso del tecnico nerazzurro è il modo sciagurato in cui sono arrivati i gol e, più ancora, quella sequenza di imprecisioni che ha coinvolto anche chi non t'aspetti (è il caso del portiere svizzero in occasione del vantaggio ligure).
"Sono stati episodi – ha ammesso il tecnico dell'Inter -. Se li rivediamo allora si capisce perché portare le partite a casa con due situazioni del genere è difficile. Forse è perché siamo al 17 agosto e da poco abbiamo ricominciato a lavorare tutti insieme… ma due gol così no".
L'intervento goffo di Bisseck nel finale è una spina nel fianco. Inzaghi sceglie la diplomazia, dà un colpo al cerchio e uno alla botte, non condanna il calciatore e ne prende le difese. Però, non può nascondersi e ammette: "Negli ultimi venti minuti non era lucido come durante i primi settanta – ha aggiunto l'allenatore -. Infatti avevo pensato di effettuare un cambio e mandare Pavard in campo al suo posto. Poi una volta raggiunto il vantaggio ho preferito tenerlo dentro".
Perché lo ha fatto? Inzaghi spiega così quella decisione che per molti è apparsa azzardata. Lui offre una spiegazione tattica: "Loro avevano messo dei saltatori e avrei perso qualche centimetro. Sul secondo gol ha commesso una disattenzione, ma deve continuare così perché è un ragazzo di assoluto valore". Ma quando si prende gol in quel modo non è mai colpa di una sola persona. Alla disattenzione del singolo si accompagna un atteggiamento complessivo da rivedere.
"All'84° troviamo il gol del vantaggio e non sono soddisfatto, dopo il gol dovevamo gestire meglio la palla. Prendendo due gol così è difficile vincere le partite. Una squadra come la nostra, in vantaggio all'84', non deve più prendere gol, soprattutto in quel modo".