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Il compagno di cella di Dani Alves si chiama Coutinho, l’hanno scelto apposta: avrà un ruolo

Dani Alves in carcere per la presunta violenza sessuale sta vivendo momenti non semplici. Per questo e per i possibili problemi del futuro è stato scelto un compagno di cella particolare.
A cura di Marco Beltrami
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Nessun privilegio, nessun trattamento speciale. Dani Alves, ovvero il calciatore più vincente della storia nonché icona dello sport brasiliano, in carcere viene trattato come qualsiasi altro detenuto. L'esterno che nella sua carriera ha vestito le casacche di Barcellona, PSG e Juventus, deve rispondere alle accuse di presunta violenza sessuale da parte di una ragazza 23enne e ha visto la sua posizione complicarsi, anche in virtù delle contraddizioni nelle sue deposizioni e di quanto riscontrato dagli inquirenti. Proprio per questo Anna Marín, giudice sostituto del tribunale istruttorio n. 15 di Barcellona, ha optato per la prigione senza cauzione, dopo aver esaminato l'ampia documentazione fornita dall'Unità centrale di aggressioni sessuali (UCAS) dei Mossos.

Dani Alves è stato trasferito quasi subito dalla struttura detentiva Brians 1 a Brians 2, in cui ci sono solo detenuti accusati di reati sessuali e di ogni ceto e condizioni sociale, per consentire alle autorità di controllarlo meglio. I responsabili delle carceri catalane non sono particolarmente preoccupati per l'incolumità del giocatore, ma vogliono assicurarsi che alla lunga non accusi troppo il contraccolpo a livello psicologico legato al suo nuovo status. La vita in prigione ovviamente non ha nulla a che fare con quella che Dani Alves ha condotto fino a pochi giorni fa. Infatti alcune fonti hanno dichiarato a El Periodico "Sembra essere un tipo duro, di grande integrità, consapevole che questo potrebbe durare anche se poi quando sai realmente che la prigione potrebbe durare per sempre, diventa durissima e devi adattarti come meglio puoi".

Dani Alves in occasione di una delle ultime uscite con i Pumas
Dani Alves in occasione di una delle ultime uscite con i Pumas

Proprio per questo i vertici di Brians 2 non hanno voluto lasciare nulla al caso, e alla luce della responsabilità di prendersi cura della sicurezza e della salute del giocatore, hanno provveduto ad accostargli un altro detenuto che occupa con lui una cella di sei metri quadri. La scelta è ricaduta su un altro carcerato accusato di reati sessuali, che si chiama Coutinho. Curioso come il neo-compagno di stanza prescelto abbia il nome del calciatore con il quale Dani Alves ha condiviso la maglia della nazionale brasiliana e una parentesi al Barcellona.

L'uomo avrà un ruolo molto importante nell'adattamento ulteriore di Dani Alves nell'istituto penitenziario, che può essere considerato come una vera e propria città che vive una routine molto serrata dalle 8 alle 22 quando si spengono le luci nei vari moduli. Toccherà a Coutinho dunque coinvolgere Alves anche in tutto quello che avviene extra-cella, nelle varie attività "ricreative" magari che comprendono anche il teatro e il centro sportivo. Una fonte che conosce la situazione carceraria ha dichiarato: "Il ruolo del compagno di cella di Alves – dicono fonti vicine alla sua situazione carceraria, molto delicata, soprattutto per quanto riguarda il suo stato d'animo – è molto importante, vista la decisione del giudice e l'indagine ampia, documentata e dettagliata dei Mossos, tutto sembra indicare che Alves potrebbe trascorrere molto tempo in carcere".

La posizione del popolare calciatore infatti si è complicata e non poco dopo la sua deposizione. Nelle sue varie versioni sull'accaduto la notte tra il 30 e il 31 dicembre scorsa nella discoteca Sutton di Barcellona, sono state riscontrate numerose contraddizioni. Al contrario il racconto della presunta vittima, che ha chiuso la porta alla possibilità di un risarcimento, è accompagnato dai riscontri effettuati dal corpo di polizia regionale della comunità autonoma spagnola della Catalogna anche sfruttando video e testimonianze. Dani Alves, che se riconosciuto colpevole potrebbe rischiare tra i 4 e i 12 anni di carcere, non sembra destinato al momento a lasciare la struttura visto che il timore del giudice è che possa fuggire dalla Spagna e tornare in Brasile, dove poi potrebbe giovare dell'assenza di accordi di estradizione.

A tal proposito un importante avvocato di Barcellona in forma anonima ha sottolineato la difficoltà dei legati di Dani Alves di trovare uno o più scappatoie per smantellare l'istruttoria del caso definita "ben fatta, documentata e argomentata" anche perché bisogna considerare che "perché un giudice sostituto decida con tanta forza e sicurezza di mandare in carcere un imputato così mediatico, deve essere molto sicuro di quello che sta facendo e sapere che le prove sono convincenti".

Attualmente dunque, dopo il disastroso impatto con il carcere, Dani Alves sembra essere tranquillo. Difficile però dire cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni, quando potrebbero vacillare le speranze di un ritorno alla libertà, e il peso sulle sue spalle (anche nei confronti dei familiari) potrebbe diventare gravoso. Fondamentale dunque il compito di Coutinho nell'aiuto dell'ex blaugrana a metabolizzare lo stile di vita carceraria. Dovrà drizzare bene le antenne e rilevare ogni tipo anomalia nel suo comportamento, specialmente nel suo stato di mente. Medici, psicologi, avvocati, educatori sono pronti ad intervenire

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