Il centravanti del Cile lasciato a casa dal nuovo tecnico: “Deve imparare la nostra lingua”
Doccia fredda inattesa per Ben Brereton Diaz, 24enne attaccante del Cile che è stato lasciato a casa dal nuovo Ct Ricardo Gareca, dopo essere stato un pilastro della squadra negli ultimi anni, da quando nel 2021 scelse di rappresentare la Roja e non l'Inghilterra, suo Paese natale e madrelingua. Proprio la lingua, che non era stato un problema per i predecessori in panchina del ‘Tigre' Gareca (Lasarte, Berizzo e Cordova), che avevano regolarmente convocato il calciatore attualmente militante nello Sheffield United, adesso è diventata una questione decisiva per la sua esclusione agli occhi del nuovo Ct.
Non ha usato giri di parole Gareca, entrato in carica lo scorso 24 gennaio, per mandare un messaggio preciso all'attaccante nato a Stoke-on-Trent da padre inglese e madre cilena, che ha giocato per l'Inghilterra 19 volte a livello giovanile e che non parla la lingua dei suoi compagni: "Vorrei che imparasse lo spagnolo, penso che sia importante. È stato convocato per la Copa America due anni fa, ha avuto abbastanza tempo per imparare a parlare spagnolo".
"È una cosa che gli ho detto personalmente, che vorrei che parlasse spagnolo – ha continuato l'ex Ct del Perù – Lo ritengo fondamentale per la comunicazione. Comunicazione con i compagni, con me, con lo staff tecnico, con la gente e con la stampa". Gareca ha dunque escluso Brereton Diaz dall'elenco dei convocati per i match amichevoli che il Cile giocherà contro Albania e Francia a fine mese.
Una doccia fredda per l'attaccante di proprietà del Villarreal: viene così interrotta una militanza di 27 partite nella nazionale cilena in cui ha messo a segno 7 gol. Ovviamente non è una bocciatura definitiva per lui e peraltro l'apprendimento dello spagnolo non sembra neanche una condizione tassativa per rivederlo in nazionale.
Gareca ha spiegato infatti di voler valutare "altre opzioni" nel ruolo di Brereton Diaz per le due amichevoli che si disputeranno in Europa il 22 e il 26 marzo, aggiungendo che "ora la decisione è questa" ma anche che non si tratta di un requisito obbligatorio per la sua futura selezione. Tuttavia, il Tigre ha spiegato che se l'attaccante fosse "davvero interessato" a giocare per il Cile, allora imparerebbe la lingua. Insomma, Ben farà meglio a farsi insegnare qualche parola dalla mamma…