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Il cattivo presagio di Antonio Conte sul calciomercato del Napoli si sta avverando in queste ore

Il club partenopeo non è riuscito a trovare un sostituto all’altezza di Kvara e ha fallito anche l’acquisto di un difensore. “L’obiettivo è non indebolirci, al massimo restiamo quelli che siamo senza fare danni”, disse l’allenatore un paio di mesi fa.
A cura di Maurizio De Santis
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Il 29 dicembre, dopo aver battuto il Venezia 1-0, Antonio Conte pronunciò una frase sul mercato di gennaio che, a leggerla con gli occhi di oggi, sembra un vaticinio: "Se dobbiamo fare qualcosa deve essere migliorativa e non peggiorativa in termini di numeri e qualità". È successo quello temeva. Da allora Kvaratskhelia è andato via, gli ha voltato le spalle a stagione in corso e ha detto sì alla ricca offerta del Paris Saint-Germain che gli faceva la corte da mesi. Qualcun altro (Raspadori) è stato sul punto di farlo ma l'ha bloccato

Ci hanno guadagnato tutti meno che lui, il tecnico salentino che aveva già fiutato come sarebbe andata a finire, consapevole che al Napoli, per quanto De Laurentiis possa accontentarlo, c'è un limite oltre il quale nemmeno a lui è consentito spingersi. Garnacho, Adeyemi, Chiesa, Galeno, Ndoye, Zaccagni, Cherki, Lang, Amuzu, SaintMaximin, Boga sono i nomi sgranati nemmeno fosse la coroncina delle preghiere: sono sfumati tutti, in un modo o nell'altro.

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Gli resterà – almeno così pare – Okafor (nella foto sopra) che il Milan ha messo alla porta e poi ha dovuto tenere con sé perché il Lipsia l'ha rispedito al mittente per non aver superato le visite mediche. E chissà cosa penserà se al ‘diavolo', che ha un posto libero proprio grazie al trasferimento dell'esterno svizzero, si materializzerà Joao Felix per opera e virtù dello spirito santo di Mendes. Due milioni per il prestito secco, quello che gli azzurri gireranno al Milan.

Allo stato dei fatti il saldo a livello finanziario è positivo, grazie all'addio del georgiano. Quanto a quello sportivo, il miracolo di stare lassù in vetta alla classifica di Serie A è balsamo che medica e calma i mal di pancia per il rinforzo al posto di Kvara che non è arrivato (non come quello che Conte immaginava), il difensore (prima Danilo poi Comuzzo) che non è stato possibile prendere con Rafa Marin accompagnato verso l'uscio principale e riaccolto da quello di servizio.

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"L'obiettivo mio e del club è non indebolirci – aveva aggiunto l'ex ct non più tardi di un paio di mesi fa -, al massimo restiamo quelli che siamo senza fare danni. Passato gennaio finirà tutto e saremo tutti contenti". Tocca consolarsi con Billing (nella foto sopra) giunto dal Bournemouth in prestito, il ‘prospetto' della cantera juventina Hasa e… e basta. Gli obiettivi erano altri, tutto è rimandato a giugno quando giocoforza servirà intervenire in maniera decisa in previsione degli impegni tra campionato e Champions.

Meglio tacere e pensare solo a giocare. Meglio non pensarci, Conte lo ha detto e ripetuto più volte facendo riferimento nemmeno tanto velati alle distrazioni, ai malumori e ai malesseri che alterano equilibri e disturbano il lavoro quotidiano: "Gennaio dovremmo abolirlo perché c’è chi è più contento, chi più scontento, chi dimentica alcune cose e sbaglia a livello di atteggiamento. Tutti si devono sentire coinvolti e partecipi". Passerà anche questa.

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