Il Catania sta per scomparire: asta deserta, nessuno vuol comprare il club
Cessazione dell'attività. Il Catania è sull'orlo del baratro, in bilico sull'oblio e sul rischio di scomparire. Un buco che sta per inghiottire la storia del club siciliano che ha conosciuto gli anni d'oro della Serie A e adesso, dopo la dichiarazione di fallimento del dicembre scorso, può dissolversi in tribunale. Nel 2009 vinceva a Torino contro la Juventus 1-2, oggi Calcio Catania spa resiste in Serie C e si dibatte in una crisi senza sbocchi, dove esercizio provvisorio e amministrazione controllata sono come restare aggrappati a una zattera in mezzo al mare.
Bene non aggiudicato. Anche la seconda asta per rilevare il titolo della società s'è rivelata un nulla di fatto, leggere il comunicato del presidente del Tribunale del capoluogo etneo, Francesco Mannino, è un colpo al cuore per i tifosi rossoblù e per gli appassionati di calcio. "Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale – è il testo della – si comunica che in data odierna l’udienza di vendita in forma telematica del ramo caratteristico calcistico della società fallita Calcio Catania s.p.a. è andata deserta per mancanza di domande di partecipazione, peraltro, non risultando accreditata, sul conto della procedura, alcuna somma a titolo di cauzione".
Uno spiraglio c'era e sembrava rappresentato dall'intervento dell'imprenditore laziale Benedetto Mancini. Molto più di una semplice manifestazione di interesse visto che aveva iscritto alla Camera di Commercio una società con tanto di logo e organigramma, versando un capitale sociale di 10 mila euro e non di 500 mila come indicato dal regolamento del bando.
Nel novero della vendita telematica, fissata dai tre curatori nominati dalla sezione Tribunale, sono inseriti "diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori; struttura e organizzazione del settore giovanile; immobilizzazioni materiali; indumenti, merce store, targhe, coppe e trofei; due marchi registrati". Nella procedura non è indicato il titolo sportivo, che non può essere ceduto a terzi, ma solo essere attribuito dalla Federcalcio a una nuova struttura societaria a patto che siano rispettati tutti i requisiti previsti nel regolamento federale.
Cosa accadrà adesso? Si attende una comunicazione ulteriore del Tribunale che dovrà stabilire se staccare la spina, sancendo la cessazione dell'attività, oppure se concedere un'altra proroga nell'attesa di buone notizie e di qualcuno che sia disposto ad assicurare un nuovo futuro al club.