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Il campionato femminile non riparte: Juventus al primo posto, ma non vince lo Scudetto

La Juventus chiude al primo posto la stagione 2019/2020 del campionato femminile di Serie A ma non verrà assegnato alcun titolo. Il resto della classifica è stata cristallizzata al momento dello stop e l’algoritmo è entrato in funzione per stabilire chi parteciperà alla prossima Champions League: la Fiorentina al posto del Milan (che erano a pari punti). Retrocessa l’Orobica, promossa il Napoli.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Campionato femminile paga il dazio più alto al Covid-19: la stagione  è conclusa, ufficialmente e non si tornerà più in campo anche se non verrà assegnato il titolo 2019/2020. Mentre per la Serie A maschile si sono stabilite le linee guida che determineranno il destino da qui fino al prossimo 20 agosto,  i vertici del calcio italiano hanno deciso di chiudere definitivamente il campionato di calcio femminile, che dunque non ripartirà più. E' la decisione che è stata presa nella giornata di lunedì 8 giugno, dal Consiglio Federale, svoltosi alla presenza del presidente Gabriele Gravina, e dei rappresentanti Lotito, Dal Pino, Ghirelli, Lo Monaco, Ulivieri e Sibilia, con tutte le altre componenti collegate da remoto, in video conferenza.

Anche se la classifica verrà cristallizzata al momento dello stop per la pandemia da Covid 19, non ci sarà alcuna assegnazione d'ufficio del titolo in palio. Al primo posto, al momento della sospensione, c'era la Juventus con 44 punti davanti  ad un duo inseguitore formato da Fiorentina e Milan che erano in ritardo di 9 punti. Quarta forza in classifica la Roma a quota 34. Il titolo però non verrà assegnato mentre si applica l'algoritmo. Con l'applicazione di questo parametro assegnato attraverso il consenso delle parti in causa, in Champions League andrà la Fiorentina a discapito del Milan. Verrà retrocessa in Serie B l'Orobica, mentre è stato promosso in Serie A il Napoli.

Una decisione che è nata anche dalla volontà di evitare eventuali contenziosi e polemiche visto che poche ore prima dell'inizio del Consiglio Federale di lunedì le calciatrici si erano dichiaratamente contrarie a concludere la stagione regolare con la formula ‘limitata' di playoff e playout dove avrebbe partecipato un numero limitato di squadre, a discapito del merito sportivo e di quanto conquistato sul campo.

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