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Il calciomercato che verrà: da Pjanic a Lautaro non mancano i nomi, mancano i soldi

Con la crisi economica sancita dalla pandemia anche il prossimo calciomercato estivo subirà conseguenze importanti. I nomi non mancano, ma mancano i soldi. Da Pjanic a Mertens, da Arthur a Lautaro, passando da Koulibaly, Cavani, Higuain, Ibrahimovic il clima è già rovente. Ma la spunteranno i club più in grado di altri nel gestire il momento, fatto di contropartite, plusvalenze, fine prestiti e baratti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il mercato che verrà nel calcio italiano avrà la parvenza ad un ritorno al passato. Remoto. Quando le trattative tra club erano calmierate da una liquidità moderata, dove solamente in rarissime eccezioni si assisteva a cartellini con prezzi a dir poco enormi, assurdi e si gestiva il tutto attraverso la contrattazione, la contropartita tecnica, il mutuo scambio. Poi, arrivò Neymar, il Barcellona e il Psg e tutto cambiò improvvisamente. Quei 222 milioni con cui si è pagato il brasiliano nell'estate 2017 determinò una linea che si era superata e dalla quale non sembra più possibile tornare indietro. Tutti gli esperti di mercato avevano dichiarato che qualcosa si era definitivamente infranto nelle valutazioni dei calciatori i cui prezzi non avrebbero più avuto freno. Poi, nell'inverno 2019 ci ha pensato il Covid-19 a rimettere tutto a posto.

Nel mercato che verrà, non ci sarà spazio per affari milionari ma tante opportunità per chi saprà gestire le situazioni con un pugno di soldi, fantasia e tanto spirito di iniziativa. Le trattazioni avverranno su basi molto più calmierate rispetto a soli 4-5 mesi fa, la crisi economica che ha portato con sè il virus non lascerà vie di mezzo con la necessità da parte dei club di rientrare dalle ingenti perdite di questi mesi di fermo, cercando di ottimizzare le cessioni e tamponare gli acquisti creando laddove sarà possibile plusvalenze vitali.

La Fifa ha già alzato le mani. Al momento non si sa nemmeno la data di inizio e di fine della sessione estiva di calcio mercato. Il prossimo Consiglio federale che è stato inserito in programma il 3 giugno, stabilirà le date di una fase che sarà per forza di cose ridotta e contratta, i cui inizi si stanno provando a delineare già in queste ore con revisioni e deroghe sui contratti in scadenza. E' il primo punto su cui la Fifa ha già alzato le mani non potendo entrare nel merito tra le varie Federazioni, ognuna con un proprio diritto al lavoro stabilito da regole governative, limitandosi a dare suggerimenti e linee guida generali. Ognuno, dunque, guiderà da sè la macchina del mercato cercando di non creare incidenti.

La svalutazione dei cartellini sarà del 30%. Senza soldi difficile poter pagare cifre attuali per un giocatore. I tre mesi di fermo, la mancanza di entrate da botteghino e sponsor, il futuro senza tifosi allo stadio, con la ridiscussione dei diritti televisivi, le campagne estive oramai cancellati: tutto porta ad una svalutazione generale sul mercato. Chi ad oggi ha in rosa molti giocatori, forse più del necessario, dovrà lavorare sul monte stipendi e la forza lavoro con accordi ad personam, che prevedano non rinnovi al rialzo ma proposte su cui spalmare gli emolumenti. I 110 milioni di euro della clausola su Lautaro Martinez solo a gennaio facevano sorridere club come il Barcellona. Oggi, gli azulgrana sanno di non poter pagare la cifra se non a discapito di importanti rinunce tecniche.

Le trattative non mancano, ma mancano i soldi. I nomi circolano e non sono pochi. Dal già citato ‘Toro' nerazzurro, ai soliti ‘noti', chi ha un ‘tesoretto' dovrà essere in grado di gestirlo al meglio. Se l'Inter cade in piedi perché oltre a Lautaro potrà contare sulle entrate dei prestiti stabiliti lo scorso anno (da Icardi a Nainggolan a Perisic per una cifra attorno ai 150 milioni), c'è chi è in ritardo, come il Milan ancora alle prese sui problemi dirigenziali e tecnici che rischia di vedersi sfuggire Ibrahimovic e non avere solide alteranitive. La Juventus lavorerà sui giocatori in uscita come Pjanic e Higuain. Il bosniaco ha un mercato interessante, richiesto in Premier, in Ligue1, in Liga. Dove andrà? Da chi offrirà il meglio alla Juventus che attende di ottimizzare anche dal ‘Pipita'. Stesso discorso per il Napoli, con in uscita giocatori da ‘portafoglio' importante, come Callejon, Mertens, Koulibaly. Anche per De Laurentiis ci sarà da lavorare in una serie di operazioni intelligenti.

In tutto questo potrebbe agevolarsi il mercato dei giovani. Le promesse già radicate o che stanno nascendo diventerebbero in periodo di crisi delle scommesse low cost dove investire qualcosa senza doversi svenare. Se c'è da spendere che lo si faccia verso chi possa garantire una prospettiva a lungo termine. Anche in questo caso, i nomi non mancano: Tonali, baby prodigio del Brescia, Chiesa e Castrovilli a Firenze. Ci sono  Kumbulla e Faraoni a Verona, Arthur del Barcellona, Mandragora di rientro da Udine in viola, Cristante a Roma. Tutti giovani, tutti a prezzi che potranno essere trattati al ribasso.

Ultima frontiera, i parametri zero. Anche in questo caso, il ‘baratto' tra i club potrebbe davvero interessare una categoria che, al di là delle future regole sui contratti, potrebbe tornare alla ribalta: quella dei giocatori in scadenza che si muoveranno senza prezzo sul cartellino. La fantasia non manca, da Cavani in uscita dal Psg, a Vertonghen, da Modric a Gotze, passando da Ilicic, Matuidi, Bonaventura, Willian, Pedro, Giroud, Matic e Modric. Non certo giocatori di primo pelo, di certo un investimento economico contenuto.

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