Il calcio vuole tutto e subito: adesso anche i tifosi allo stadio
La ripresa dei campionati e i tifosi allo stadio. Tutto e subito (o quasi). Il calcio italiano (ma è una linea di tendenza che fa proseliti anche in Spagna) attende che arrivi il via libera anche per il ritorno dei tifosi allo stadio. Per adesso non c'è alcuna indicazione al riguardo, resta la necessità di disputare i match a porte chiuse (è così anche in Germania, dove il torneo è iniziato da qualche settimana) per questioni di sicurezza e tutela della salute pubblica.
Contagi in calo ma per adesso restano le porte chiuse
Quando si potranno aprire i battenti ai sostenitori? Presto per dirlo, considerato che fino a una settimana fa nemmeno era chiaro se e quando sarebbe ripresa l'attività agonistica. Presto per dirlo anche per un'altra ragione: al netto delle difficoltà logistiche e organizzative, di un protocollo molto rigido sul nodo della quarantena che rischia di bloccare la stagione, non ha senso spalancare i battenti al pubblico. La mappa dei contagi e la situazione in costante evoluzione non consentono fughe in avanti.
Aspettiamo i dati e vediamo se si potrà portare gente negli stadi, con norme di sicurezza assolute – ha ammesso il sottosegretario alla Salute, Zampa -. Le cose stanno andando molto meglio, il virus pare essere meno pericoloso, però c'è ancora e non bisogna abbassare la guardia.
Né cartonati, né effeti sonori: il calcio vuole i tifosi allo stadio
Uno spiraglio c'è ma nulla di più. Anzi la consapevolezza è che almeno per qualche mese ancora servirà rinunciare agli aspetti più coreografici dell'evento al netto dei figuranti cartonati o di altri escamotage. E i tentativi da parte delle tv di surrogare l'assenza degli spettatori con effetti sonori (in Premier pensano addirittura di adottare quelli di Fifa 20) rappresentano la conferma di come la strada sia al momento in salita.
L'auspicio è che possa accadere anche nel corso dell'estate, come ammesso dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, ma prevale la cautela. La flessione della curva epidemiologica è incoraggiante e permette alla Serie A di rimettersi in moto dopo 3 mesi di stop assoluto ma null'altro.
Mi auguro di cuore di poter vedere per la fine del campionato una piccola presenza allo stadio – le parole del presidente, Gravina -. Mi rendo conto che per ora è prematuro ma è impensabile che in uno stadio da 60.000 spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima con tutte le dovute precauzioni.