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Il calcio in Arabia Saudita è un flop totale: il governo chiede aiuto alle proprietà europee

Sadi vuoti, sponsor che scappano via e i big che non accettano i trasferimenti: il piano della Saudi pro League per rialzarsi passa dall’aiuto delle proprietà delle grandi squadre d’Europa.
A cura di Ada Cotugno
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L'Arabia Saudita chiede aiuto all'Italia: gli investitori occidentali sono stati invitati ad acquistare 18 club della Saudi Pro League (tutti quelli che non sono in mano al fondo PIF) per poter alzare il livello di competitività del campionato, attrarre pubblico, sponsor e anche calciatori. In questa sessione di calciomercato non si sono registrati grandi trasferimenti come era accaduto un anno fa e tanti calciatori hanno preferito guardare altrove nonostante la grande montagna di soldi messa loro a disposizione.

L'obiettivo del calcio saudita è quello di alzare il più possibile l'asticella nei prossimi anni. Secondo quanto riportato da Repubblica l'obiettivo è quello di tenete il movimento sportivo in grande attività fino ai Mondiali 2034, dovel'Arabia Saudita è l'unica candidata come nazione ospitante.

Il piano dell'Arabia Saudita: chiede aiuto in Europa

Nonostante i tanti soldi spesi sul mercato e i campioni che hanno deciso di sposare questo progetto, la Saudi Pro League sta facendo fatica a decollare e a mantenere un certo livello. Le quattro squadre che fanno parte del fondo PIF sono nettamente più forti di tutte le altre: l’Al-Hilal per esempio ha vinto 34 partite di fila e la disparità ha fatto in modo che il seguito delle partite all'estero sia veramente ridicolo. Anche in patria le cose non migliorano, dato che gli stadi sono quasi sempre deserti e gli sponsor non vengono più attratti come un anno fa.

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La situazione si riflette anche sul mercato e sui mancati trasferimenti dei big in Arabia Saudita. Questa estate i grandi nomi hanno deciso di fare scelte di verse, preferendo la permanenza in Europa, con la paura di sprecare anni preziosi delle loro carriere. Per questo motivo i sauditi hanno pensato di rivolgersi alle capitali europee del calcio per cercare nuovi investitori e proprietà straniere che possano far aumentare il valore e la competitività delle squadre.

Nei prossimi giorni gli emissari arabi saranno a Londra, Milano, Monaco di Baviera e Stoccolma con lo Sport Europe Roadshow, organizzato dai ministri sauditi dell’Investimento e dello Sport, per spiegare il loro progetto e presentare le opportunità economiche per chi deciderà di prelevare un club: in cambio riceverebbero un regime fiscale di favore con zero tasse sulle persone fisiche, aliquota unica del 20% per le società e iva al 15%.

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