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Il calcio belga sprofonda nello scandalo: arbitri e VAR sbagliano tutto, non conoscono il regolamento

Il calcio belga è sprofondato nella confusione più totale trascinando classe arbitrale e VAR sul banco degli imputati. Decisioni e disattenzioni che confermerebbero come i direttori di gara non conoscano il regolamento del calcio. Una partita sarà ripetuta, ora c’è nuovo ricorso per un’altra viziata da un errore tecnico inaccettabile.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio belga sta vivendo settimane di pura tensione nei confronti della classe arbitrale e del VAR per una serie di decisioni che hanno creato un vero e proprio scompiglio nel massimo campionato, la Jupiler League. Un calderone di polemiche dove è finita anche la partita Mechelen-Molenbeek, vinta 3-1 dai padroni di casa ma macchiata dalla decisione del direttore di gara che non ha concesso un rigore agli ospiti, rivisto al VAR: mostrando di non conoscere il regolamento e commettendo un errore tecnico per il quale adesso si è richiesto di giocare la partita.

La protesta dell'RWD Molenbeek è scattata puntuale di fronte a quanto accaduto domenica sera, quando, sul punteggio di 0-0 Hairemans ha colpito con la mano dopo un colpo di testa maldestro del compagno di squadra Van Hecke. L'arbitro el match, Brent Staessens, è stato richiamato al monitor a bordo campo per rivedere l'azione. Dopo un check col VAR però, non ha ritenuto fosse un rigore, con l'esplosione di rabbia del Molenbeek che poi è crollato con il punteggio di 3-1.

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La squadra di Bruxelles ha però esposto ricorso immediato per evidente e chiaro errore tecnico che ha condizionato il risultato finale della partita. "La gara è stata segnata da un errore arbitrale significativo, che ha influito sull’esito della stessa. Nonostante la mano del giocatore fosse completamente separata dal corpo e in una posizione innaturale, questa non è stata considerata una penalità per Staessens". Ma è soprattutto la spiegazione dell'arbitro data alla dirigenza, agli allenatori e ai giocatori del Molenbeek che ha sollevato enormi interrogativi: secondo Staessens, il tocco di Hairemans non era un motivo valido per assegnare un rigore, perché "la palla proveniva da un compagno di squadra del Mechelen".

Una spiegazione che metterebbe la classe arbitrale belga spalle al muro, mostrandone gravissime e inaccettabili lacune regolamentali: la deviazione della palla da parte di un altro giocatore vicino a chi tocca con le mani il pallone non costituisce in alcun modo motivo valido per non concedere un fallo all'avversario. Tanto più se, come nel caso evidente di Hairemans, ciò avviene (secondo regolamento) "mani e braccia posizionate in modo innaturale" aumentando il volume e "al di sopra dell'altezza delle sue spalle".

Purtroppo è frustrante e ingiusto vedere che la giustificazione dell'arbitro Staessens dimostra una terribile incomprensione delle regole: secondo queste, il rigore avrebbe dovuto essere assegnato a RWDM" continua la nota del Melenbeek alla Federcalcio belga. "Sulla base delle regole del gioco, secondo le quali il rigore avrebbe dovuto essere concesso, e del precedente stabilito dalla partita tra KRC Genk e RSC Anderlecht del 23/12/2023, RWDM ha presentato questa mattina un ricorso al Dipartimento Arbitrale e ritiene che annullare il risultato e riprogrammare la partita sia l’unica decisione giusta e appropriata in questo caso".

Non è nemmeno un caso il riferimento ad un'altra partita, Genk-Anderlecht per la quale si è parlato in Belgio di un "penalty-gate" e che verrà rigiocata per errore tecnico arbitrale. Nell'occasione, di mezzo c'era proprio un rigore sbagliato dal Genk: sul tiro sbagliato di Bryan Heynen, Yira Sor aveva segnato ma il VAR aveva annullato il gol perché l'attaccante del Genk era entrato in area di rigore troppo presto. Ciò che però non avevano notato era che anche i giocatori dell'Anderlecht erano entrati in area troppo presto e quindi il rigore doveva essere ripetuto.

La Federcalcio belga aveva accettato il ricorso del Genk provvedendo alla ripetizione del match: "L'arbitro ha infatti commesso un errore nell'applicazione delle regole del gioco, che ha influito profondamente sull'andamento della partita", si legge nelle motivazioni della decisione finale. "La partita deve essere rigiocata perché il punteggio poteva ancora cambiare tra il momento in cui è stato commesso l'errore e la fine della partita, al punto che il risultato potrebbe dover assegnare i punti in modo diverso."

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