Il calciatore che spiazza tutti: “Noi, privilegiati, viviamo in una bolla. Dovremmo pagare più tasse”
I calciatori sono dei privilegiati che dovrebbero pagare più tasse. E lamentarsi di meno. Detta così, sembra una delle frasi che tanto piace alla pancia del Paese ma a pronunciarla è stato invece un giocatore. Hector Bellerin, difensore del Barcellona, si sente diverso da molti altri colleghi e quando parla del proprio ‘status' lo fa nella consapevolezza che allenarsi – anche duramente – e sostenere ritmi serrati in calendario non è così impossibile.
Qualche tempo fa, quando era sulla panchina del Torino, Sinisa Mihajlovic disse che difficile è "alzarsi ogni giorno alle 4 del mattino e non avere la certezza di arrivare a fine mese". A leggere le parole del terzino che in Premier League ha indossato la maglia dell'Arsenal si ha l'impressione che il solco sia lo stesso.
"Ho firmato con il Barça per 500 mila euro – ha ammesso nell'intervista al quotidiano catalano Ara -. La cosa che più preme non è guadagnare molto ma giocare ai massimi livelli. E mi sento molto fortunato sia perché lo faccio da anni sia perché mi trovo in condizioni economiche tali da non avere problemi".
Elogio della normalità, della semplicità e di una vita che volta alle spalle al mondo del gossip e a tutto ciò che fa parte dello ‘spettacolo' calcio, spesso vicende che nulla riguardano con quanto realmente accade sul rettangolo verde. Cose che a Bellerin interessano poco o nulla.
"Le mie priorità non sono economiche. Credo che alla fine non ci occorra molto di più per vivere bene".
Come fai a non prenderlo in simpatia? Tant'è che quando completa il concetto aggiungendo altre riflessioni viene il sospetto che non sia vero. Invece, Bellerin è esattamente così: professionale e umile abbastanza da fare null'altro che il proprio mestiere. Consapevole di essere ben pagato, non si sottrae alle proprie responsabilità né fa il furbetto.
"I calciatori sono le persone che dovrebbero pagare più tasse – ha aggiunto -. Siamo dei privilegiati, poco ‘umani' (il riferimento è al contatto con la realtà delle persone comuni, ndr), quasi viviamo in una bolla".
Là fuori il mondo funziona diversamente. È fatto di ansia nel trovare un lavoro e nel mantenerlo. È fatto di quel senso di grande precarietà per chi ha difficoltà a sbarcare il lunario. È fatto dei sogni dei ragazzi che studiano per ‘farsi una posizione' ma non sanno quando e se ci riusciranno. Bellerin può dirsi fortunato e mostra grande modestia.
"Vengo da una famiglia dove sono sempre stati fatti grandi sacrifici. E continuo a vivere allo stesso modo. Con quelli che sono i nostri guadagni credo non si debba pensare solo a noi stessi ma anche a fare del bene in società, dove ci sono situazioni molto precarie. Mai dimenticare da dove veniamo".