Il calciatore che ha passato 73 notti in aeroporto: i voli erano cancellati per la pandemia
Un giovane e avventuroso giocatore ghanese che vola in India per trovare fortuna nel calcio. Un contratto che scade dopo sei mesi e il desiderio di tornare in Patria, sogno infranto per il lockdown da coronavirus che cancella tutti i voli internazionali. Senza amici, senza un soldo, senza conoscere nessuno Roger è costretto a dormire per 73 notti nella zona dell'aeroporto. Fino all'interessamento di un giornalista che ne raccoglie la storia e lo aiuta, attraverso il contatto con le istituzioni locali a fare ritorno in Ghana. Non è la trama di un remake di ‘The Terminal' o un nuovo film hollywoodiano ma ciò che è realmente accaduto a Roger Juan Luigi Rogee Muller, sconosciuto calciatore africano di 23 anni che era volato in India chiamato dall'ORPC Sports Club a Kerala.
Una volta completato il suo contratto con la società indiana Roger Juan Luigi Rogee Muller è tornato a Mumbai per imbarcarsi e fare ritorno al proprio Paese e il 21 marzo, otto giorni prima del volo, era già in città ma senza soldi non riusciva a trovare una camera d'albergo. "Vai all'aeroporto" gli ha consigliato un poliziotto ma il 24 marzo, a poche ore dalla partenza, a causa della pandemia, il Primo Ministro Narendra Modi ha annunciato la cancellazione di tutti i voli internazionali. E così è iniziato il dramma per Muller che senza soldi e senza conoscere nessuno ha trascorso 73 lunghe notti da homeless: "Le persone all'aeroporto mi hanno aiutato molto – ha raccontato poi alla CNN – Mi hanno dato del cibo e mi hanno supportato molto".
Fortunatamente la sua storia è arrivata alle orecchie di un giornalista locale, che ha condiviso la sua disavventura sui social network chiedendo aiuto ad Aaditya Thackeray , ministro del turismo e dell'ambiente della regione e presidente dell'Associazione calcistica del distretto di Mumbai. Così, Muller è riuscito finalmente ad imbarcarsi per fare ritorno a casa: "Rifarei tutto, se mi ricapitasse l'occasione. Sono partito per poter vivere, se mi riproponessero un contratto tornerei senza problemi"