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Il brutto gesto di un gruppo di tifosi italiani contro Israele: spalle voltate durante l’inno nazionale

L’episodio è avvenuto prima del match ma è stato l’ennesimo di una situazione delicata che tocca anche il mondo del calcio quando a giocare è la nazionale israeliana.
A cura di Maurizio De Santis
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Un gesto di sfida e uno sfregio. Durante l'esecuzione degli inni nazionali, un gruppo di tifosi italiani, giunti fino a Budapest per la gara di Nations League contro Israele (vinta dagli Azzurri 2-1), ha voltato le spalle al campo mentre veniva eseguito quello d'Israele. Erano una cinquantina al massimo in quel settore riservato ai circa duecento sostenitori, gli stessi che chiedono "libertà per i ragazzi con i tricolori" e hanno alimentato le polemiche, con il loro atteggiamento, in occasione della gara contro la squadra israeliana. Gli stessi che hanno urlato slogan contro Ilaria Salis, a giugno scorso scarcerata dopo oltre un anno e mezzo di detenzione a Budapest.

E proprio la capitale ungherese è stata scelta dal Paese medio-orientale per disputare in campo neutro le partite casalinghe, perché? Per ragioni di sicurezza tali da impedire qualsiasi forma di proteste e di bandiere palestinesi esposte allo stadio. Anche a riprova di ciò sempre in Ungheria venerdì scorso è stata disputata Belgio-Israele: la sede originaria era Bruxelles ma per questioni di ordine pubblico si è deciso di cambiare impianto.

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L'atteggiamento dei tifosi italiani non è stato l'unico momento di tensione. Non è passata inosservata la reazione di Spalletti quando si è accorto che lo speaker della Boszik Arena lanciava cori d'incitamento pro Israele. Stizzito, il commissario tecnico s'è rivolto al quarto uomo per sottolineare quell'anomalia assoluta. Così come ha destato impressione la "raccomandazione" caldeggiata dagli altoparlanti prima del fischio d'inizio: "Cari tifosi, scendere in campo costituisce reato penale".

Cosa succederà a Udine il 14 ottobre prossimo? Il significato di questa data è da leggere nel calendario della Nations League: la prima partita del girone di ritorno fra Italia e Israele si disputerà nell'impianto friulano, ma il Comune ha deciso di non concedere il patrocinio dell'evento. Un gesto molto forte che rientra nel corredo accessorio di proteste nei confronti d'Israele: nel capoluogo, infatti, è stata anche annunciata una manifestazione in favore della Palestina, con il corteo che dovrebbe articolarsi per le strade della città durante lo svolgimento della partita.

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