Il Breno si mobilita per il fratellino di un suo calciatore: servono 300mila dollari per salvarlo
Da inizio anno è scattata una gara di solidarietà per salvare la vita a Brian Wojdyla, un ragazzo di 16 anni che ha visto la sua esistenza precipitare in un incubo qualche mese fa. Al giovane, che accusava sordità dall'orecchio destro e a volte scarso equilibrio, è stato infatti diagnosticato un tumore al cervello. Una mazzata che ha travolto l'intera famiglia di Brian, adesso impegnata nella battaglia senza quartiere per sconfiggere il terribile male.
In questa lotta per la vita il ragazzo non è solo: con lui oltre ai genitori, padre polacco e madre messicana, si è mobilitato anche il Breno, società che milita nel campionato di Serie D. Nel club della Val Camonica gioca infatti il fratello maggiore di Brian, Dylan Wojdyla, 18enne terzino destro arrivato nella scorsa estate. Il calciatore ha cercato conforto prima in spogliatoio e poi presso la dirigenza, dopo una prima operazione cui il fratello è stato sottoposto lo scorso 29 novembre, per rimuovere una massa tumorale dal cervello.
"Fino ad allora Dylan non aveva comunicato nulla, forse per timidezza, forse per pudore – racconta il Dg del Breno, Andrea Foresta, al Giornale di Brescia – Mi aveva soltanto accennato, un paio di mesi fa, di qualche problema di salute per suo fratello minore. Per fortuna alcuni suoi compagni di squadra sono venuti a sapere della situazione certamente non semplice che sta vivendo Brian e del fatto che i genitori avevano organizzato una raccolta fondi per sostenere le cure urgenti per il fratello di Dylan. Come Breno ci siamo attivati subito, non soltanto partecipando a livello economico come gruppo squadra, ma condividendo la raccolta fondi, organizzata sulla piattaforma Gofundme, un po' ovunque sui nostri canali social e web".
La somma richiesta è di ben 300mila dollari, ovvero 265mila euro, ma la solidarietà è scattata rapida e generosa, e in 10 giorni sono stati già raccolti 124mila dollari. "Il costo di queste cure è decisamente significativo e inaccessibile per molte famiglie. La famiglia di Brian e Dylan si trasferirà dal Messico, dove ha sempre vissuto e dove Brian è stato operato, in Spagna, uno dei pochi stati al mondo in cui viene applicata una tecnologia all'avanguardia su un tumore di questo tipo – spiega il dirigente del club camuno –Come Breno siamo tutti uniti: squadra, dirigenti, società, tifosi. Una volta che si chiuderà la raccolta del gruppo squadra, dunque degli atleti, vi sarà un ulteriore intervento da parte della società e di aziende vicine al nostro club proprio per aumentare la cifra donata alla famiglia Wojdyla". La battaglia è durissima e il tempo corre veloce, ma gli sforzi messi in campo da tutti possono dare a Brian la speranza di poter vincere.