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Il braccio dell’Imperatore, Adriano e quel gol nel derby: “Ma non lo feci apposta”

Nell’intervista al canale tematico dell’Inter Adriano scherza quando ricorda il gol contestato nel derby con il Milan. Fu l’ultimo della sua esperienza all’Inter che rammenta con un pizzico di rammarico. “Se ho sbagliato è perché non avevo la testa a posto. Stavo male a causa della morte di mio padre. Ho lasciato Milano non perché non volessi più giocare nell’Inter, ma per una questione personale”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ultimo gol di Adriano, l'Imperatore, in Serie A risale al 15 febbraio 2009. In quella stagione che fu travagliata e avara di soddisfazioni il brasiliano fece esplodere la San Siro nerazzurra con la rete siglata nel derby contro il Milan. Aprì le marcature su assist di Maicon e la mise dentro di testa o di braccio… forse un po' con l'una e un po' con l'altro. I rossoneri protestarono ma furono costretti a inchinarsi dinanzi al brasiliano che ha conservato l'Inter nel cuore. E oggi, a distanza di 11 anni da allora, con il club che ripropone in Rete quella prodezza, l'ex della Seleçao si racconta ai microfoni di Inter tv.

L'occasione la fornisce ‘Inter Classics', la rubrica che offre la possibilità ai tifosi nerazzurri di vedere sul canale Youtube del club milanese alcune delle azioni, dei gol e dei momenti più belli. Tra questi anche alcune performances di Adriano. Una in particolare: quel tocco di "prestigio" che indirizzò la sfida

Ho fatto gol di testa, no? – dice sorridendo Adriano -. Mi ha aiutato la mano però non l'ho fatto apposta, lo dico davvero.

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Colpi di testa (quelli in campo) e punizioni, tiri dalla distanza oppure in area fanno parte della galleria di 74 reti realizzate in nerazzurro. Ha avuto buoni maestri, soprattutto sui calci piazzati.

Ho imparato tanto da Mihajlovic e Recoba, da loro ho avuto una forza in più… mi hanno insegnato tantissimo. Li ringrazio tanto.

Amarcord e un pizzico di rammarico. Quando Adriano ripensa alla sua esperienza a Milano gli viene un po' di "saudade" e, al tempo stesso, ripensa agli errori fatti, all'occasione sprecata. E chiede scusa.

L'Inter è sempre stata la mia seconda casa e lo è anche oggi – ha aggiunto Adriano -. Se ho sbagliato è perché non avevo la testa a posto. Stavo male a causa della morte di mio padre. Ho lasciato Milano non perché non volessi più giocare nell'Inter ma per una questione personale. Chiedo scusa e dico anche grazie perché mi avete trattato bene anche nei momenti difficili.

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