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Il Bologna ha pagato lo stipendio di Mihajlovic dopo la morte: il commovente racconto della moglie

Arianna Rapaccioni moglie di Sinisa Mihajlovic ha raccontato il bellissimo gesto del Bologna che ha continuato a pagare lo stipendio del marito anche dopo la sua morte.
A cura di Marco Beltrami
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Arianna Mihajlovic deve fare ricorso a tutta la sua forza per sopportare il dolore per l'assenza del suo Sinisa capace di lasciare un segno indelebile nel mondo del calcio. Fondamentale in questo l'amore per i figli e per la nipotina e gesti come quello del Bologna che riscaldano davvero il cuore e meritano di essere raccontati. Infatti la società rossoblu ha continuato ad onorare il contratto del suo ex allenatore anche dopo la morte.

In un'intervista al Messaggero, la signora Mihajlovic ha infatti svelato quanto accaduto dopo il decesso del suo compagno. Sinisa c'era rimasto male per la fine della conclusione del suo rapporto lavorativo con il club emiliano. La società felsinea infatti aveva deciso di esonerare Sinisa, che nonostante le sue precarie condizioni di salute ha continuato a lavorare.

Arianna Rapaccioni ha raccontato: "Sinisa non se lo aspettava e ci è rimasto molto male, d’altronde lo aveva anche detto. Non si sarebbe mai dimesso, voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica. Il Bologna ha scelto un’altra strada e non posso giudicare".

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L'altra faccia della medaglia però è bellissima, visto che il Bologna ha comunque continuato a pagare lo stipendio di Mihajlovic, onorando il contratto scaduto formalmente a giugno 2023, anche dopo il decesso del tecnico avvenuto nel dicembre 2022: "Il Bologna ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto. Un gesto straordinario, che in un momento di sbandamento mi ha dato delle sicurezze. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco".

D'altronde non solo squadra e società, ma anche la comunità di Bologna non ha mai fatto sentire sola la famiglia di Mihajlovic: "Mai. Ci era entrata nel cuore ancora prima della malattia. E durante il percorso di sofferenza è diventato un amore viscerale: le settimane in ospedale, la sofferenza al campo di allenamento. Tutto condiviso con gente meravigliosa".

I tifosi del Bologna non sono stati gli unici a restare sempre al fianco della famiglia Mihajlovic: "I tifosi della Lazio sono speciali, non mi hanno mai fatto sentire sola. Amavano Sinisa come quelli del Bologna, sia chiaro. Due ambienti speciali". E il valore di Sinisa Mihajlovic si può intravedere anche da queste attestazioni d'affetto.

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