Il Belgio si spacca ai Mondiali: 5 giocatori rientrano con voli privati pur di evitare i compagni
Alla fine, contano i fatti. E i fatti narrano di una scollatura definitiva all'interno dello spogliatoio del Belgio, eliminato alla fase a gironi ai Mondiali in Qatar nel peggiore dei modi: giocando male, sprecando tutte le occasioni in campo e, soprattutto, tra feroci polemiche. Che fino a qualche ora fa erano state nascoste sotto il tappeto della convenienza, provando a concentrarsi unicamente sul calcio giocato, per poi riemergere puntualmente nel momento del massimo sconforto. Così, rimbomba come una sentenza, la notizia ribattuta da diverse agenzie internazionali del rientro della squadra in Belgio attraverso voli privati oltre a quello ufficiale messo a disposizione dalla Federcalcio.
Non uno, non due bensì ben cinque giocatori hanno preferito lasciare il Qatar per proprio conto, abbandonando la squadra al proprio destino e pagando di tasca propria per dei jet privati di rientro in Belgio: Thomas Meunier, Axel Witsel, Jeremy Doku, Arthur Theate e Lois Openda – secondo quanto anticipato da Het Laatste Nieuws – sarebbero già in patria mentre tutto il resto della comitiva arriverà nelle 24 ore successive. E se non è una chiara dimostrazione di scollamento totale all'interno del gruppo, poco ci manca.
Aveva ragione De Bruyne, dunque, il capitano che aveva scoperchiato il pentolone che stava ribollendo da tempo e che ha agitato i giocatori a seguito di Martinez. L'intervista rilasciata poco prima del k.o. rimediato con il Marocco, aveva suscitato malumori e polemiche: una squadra "troppo vecchia", aveva detto, incapace di poter dire la propria in questa Coppa del Mondo e che già aveva dato il meglio anni fa. Parole che avevano colpito nel segno ma anche destabilizzato gli equilibri, evidentemente fragili, del gruppo: Eden Hazard aveva poi sottolineato che c'erano state conseguenze dopo quelle affermazioni, mentre Jan Vertonghen aveva direttamente pungolato lo stesso De Bruyne, mostrando tutto il proprio dissenso.
Poi, il ct Martinez (che lascerà anche lui la comitiva nazionale) aveva cercato di sorvolare e rendere minime le notizie di contrasti all'interno dello spogliatoio, provando a salvare il salvabile mentre alla vigilia della decisiva gara contro la Croazia (con una squadra che presentava una media oltre i 31 anni d'età) si erano rincorse notizie di un duro confronto tra gli stessi Vertonghen, De Bruyne e Hazard nello spogliatoio, subito dopo la sconfitta con il Marocco. Poi, il crollo anche in campo con le immense occasioni fallite dal Belgio e da Lukaku soprattutto, con la mesta eliminazione ai gironi, che ha determinato la fine della Generazione d'Oro, oggi quasi tutta over 30, arrivata al triste capolinea della sua epopea internazionale nel peggiore dei modi.