Il bel gesto di Francesco Acerbi, a Riyad abbracci e sorrisi ai bimbi malati di tumore
"Vedervi sorridere mi riempie il cuore! Sempre dalla vostra parte!". Alla vigilia della finale di Supercoppa italiana contro la Juventus, Francesco Acerbi si rende protagonista di un gesto bellissimo, di quelli che scaldano il cuore sempre e più ancora in questo periodo pre-natalizio. La Lazio è Riyad, in Arabia Saudita, dove domenica alle 17.45 ora italiana affronterà i bianconeri. Il conto alla rovescia verso la partita non è scandito solo dalle conferenze, dagli allenamenti e dalla preparazione tattica del match ma anche da una bella iniziativa da parte del difensore: s'è recato in visita al "King Fahad National Center for Cancer" nella capitale saudita. Lui, che ha battuto il tumore ed è riuscito a riprendere la propria vita di sportivo e di calciatore, non dimentica cosa ha passato e così ha voluto essere accanto ai bimbi ricoverati in quella struttura specializzata nella cura dei piccoli pazienti aggrediti dal cancro.
Sorrisi e abbracci nell'ospedale dei bimbi malati di tumore
Accompagnato dal dottore Fahad Fawzi Aldeaji, Francesco Acerbi ha chiesto espressamente di poter salutare i bambini concedendosi qualche minuto in loro compagnia: ha scattato le classiche foto, li ha stretti in un abbraccio, ha donato loro una carezza e quel sorriso che aiuta e porta un po' di luce in mezzo a tanto buio. L'arrivo del giocatore della Lazione e della Nazionale è stato salutato con soddisfazione dai medici e dallo stupore generale dei presenti. Una scelta e un gesto che ricordano come il dolore, la sofferenza e la malattia non hanno colore né collocazione geografica. E che i buoni sentimenti dovrebbero renderci tutti fratelli.
Travestito da Babbo Natale al Bambino Gesù di Roma
Non è certamente la prima volta che Francesco Acerbi finisce sotto i riflettori per una questione del genere. Da quando è riuscito a guarire dal tumore che sembrava averne compromessa la carriera e la vita stessa, quando può si distingue per atti di generosità e di solidarietà: nei giorni scorsi era stato in visita all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: lo ha fatto travestito da Babbo Natale assieme al compagno di squadra, Marco Parolo. Ci teneva, voleva mantenere una promessa fatta in occasione di una gara della Nazionale, quando disse "non me ne vado se non ho finito il giro. Tornerò a trovarvi", disse. Ed è stato di parola.