Il Bayern vive un incubo senza fine, subisce la terza sconfitta consecutiva: “Sembra un film horror”
Non sembra avere fine il periodo nero che ha travolto il Bayern Monaco. Contro il Bochum è arrivata la terza sconfitta consecutiva in tutte le competizioni, una striscia negativa che in Baviera non si vedeva da un sacco di tempo: l'ultima volta era capitato nel 2015, sotto la guida di Guardiola, ma la stagione si concluse comunque con la vittoria del campionato. Questa volta tutto è diverso e per la prima volta dopo tanti anni il club potrebbe concludere un ciclo a mani vuote.
La posizione di Tuchel non sembra essere in discussione, nonostante una gestione che fin qui non ha portato grandi frutti. La società non ha aperto alla possibilità dell'esonero e il tedesco resterà sulla sua panchina almeno fino alla fine della stagione, in balia di grandi problemi e di uno spogliatoio che non lo segue più. Il 3-2 subito contro il Bochum è una mazzata pesante, che fa seguito alla sconfitta in Champions League contro la Lazio e a quella in campionato contro il Bayer Leverkusen nello scontro diretto.
Xabi Alonso è sempre più proiettato verso la vittoria del titolo ed è scappato avanti di 8 punti, un vero abisso per il Bayern in questo momento. Per i bavaresi non c'è una via di fuga e anche i giocatori cominciano a essere scontenti. Tutti sono ben coscienti della situazione e a DAZN Germania Leon Goretzka ha dipinto il quadro perfetto della situazione: "Sembra un film horror che non ha intenzione di fermarsi. Ci sta andando tutto contro in questo momento. Possiamo anche dire che abbiamo reagito durante la partita, ma ora ci sentiamo stupidi per esserci limitati a giocare solo mezz'ora. Alla fine stiamo pagando gli errori individuali che commettiamo, sono troppi. In questo momento penso che dobbiamo mettere tutto in discussione".
La terza sconfitta in nove giorni è dura da digerire, soprattutto per una squadra abituata a dominare in lungo e in largo in Bundesliga. Non cambierà niente nell'assetto del club a partire dall'allenatore, ma i malumori dello spogliatoio vengono fuori partita dopo partita e i litigi interni diventano sempre più difficili da contenere.
