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Il Barcellona vuole regolare i conti con l’Inter, arriva un messaggio: “Ci giochiamo la pelle”

“Come un vulcano”, così Xavi ha definito il Camp Nou che attende l’Inter questa sera per la partita di Champions. Polemiche, sospetti e veleni, voglia di vendetti e timore di un ‘biscotto’ ordito dal Bayern: cosa c’è dietro la sfida di Coppa.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tecnico dei blaugrana, Xavi, punta tutto sul fattore campo per vincere contro l'Inter con un risultato importante, tale da ribaltare anche la differenza reti nei confronti diretti.
Il tecnico dei blaugrana, Xavi, punta tutto sul fattore campo per vincere contro l'Inter con un risultato importante, tale da ribaltare anche la differenza reti nei confronti diretti.

Dentro o fuori. Vincere o fallire. Vendicare l'ingiustizia del rigore non concesso all'andata: il tocco di Dumfries non visto dall'arbitro né dal Var in quei minuti decisivi. Scandalo, polemiche e sospetti hanno accompagnato il Barcellona che questa sera in un Camp Nou infuocato attende l'Inter. È la quarta partita del Gruppo C di Champions, può dare la svolta: scatti verso la qualificazione oppure affondi verso l'Europa League, la strada è tracciata.

Ecco perché, al di là del torto subito a San Siro, i catalani hanno chiamato all'adunata il pubblico di fede blaugrana. Lo stadio dovrà essere colorato solo con le insegne del club, dovrà essere una bolgia infernale per irretire l'avversario. Vogliono regolare i conti, devono farlo perché uscire dalla Coppa è impensabile, proseguire il cammino fa parte di quel processo di rigenerazione iniziato con la nuova politica di risanamento e di austerity. Al solo pensiero che si possa retrocedere nella competizione minore toglie il sonno.

Il tocco di Dumfries non rilevato nemmeno dal Var che ha fatto gridare allo scandalo il Barcellona nella partita di andata a San Siro.
Il tocco di Dumfries non rilevato nemmeno dal Var che ha fatto gridare allo scandalo il Barcellona nella partita di andata a San Siro.

"Come un vulcano", ci sarà il pubblico delle grandi occasioni perché ‘més que un club' è molto più di un motto, ma un sentimento endemico, qualcosa che hai dentro e ti trascina. E Barcellona-Inter diventa una questione di fede. Il clima che attende la squadra di Simone Inzaghi è raccontato da quanto accaduto in questi giorni.

La minaccia di portare sul tavolo della Uefa una denuncia per lo ‘scippo' del Meazza è servita a sfogare la rabbia, placare i bollenti spiriti, raffreddare il sangue caldo che ribolliva. Poi la teoria del complotto ha preso il sopravvento sul nervosismo: le illazioni su un presunto ‘biscotto' ordito dal Bayern Monaco, che all'ultima giornata potrebbe favorire i nerazzurri è pur di fare fuori il Barça, hanno fatto breccia.

Il Barcellona vuole vendicare la sconfitta del Meazza e il torto subito nel finale.
Il Barcellona vuole vendicare la sconfitta del Meazza e il torto subito nel finale.

"Per noi è come una finale – ha detto Xavi in conferenza stampa – e come tale va affrontata. Coraggio, servirà tanto coraggio. Ecco perché daremo la vita per restare in corsa per la qualificazione. Puntiamo molto sulla spinta del pubblico del Camp Nou che dovrà essere un vulcano. La tifoseria ha capito il momento, ci giochiamo la pelle. C'è molta voglia di rivincita dopo quello che è successo a San Siro, vogliamo una notte magica per tutti noi".

Dembélé, Lewandowski, Ansu Fati costituiranno il tridente d'attacco che ha nel bomber polacco la punta pesante ("dovremo attaccare bene"). In difesa c'è qualche assenza di troppo ma Xavi ha chiesto alla squadra di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Costi quel che costi, vincere o morire.

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