Il Barcellona vuole Koulibaly, De Laurentiis: “Non hanno i soldi per pagare nessuno”
La cessione di Kalidou Koulibaly è una voce di mercato che si rinfocola a ogni sessione estiva di trattative. Dal Paris Saint-Germain alle inglesi non è mai mancato il forte interesse nei confronti del forte difensore centrale senegalese. Il Barcellona di Xavi è solo l'ultima squadra che si aggiunge nella lista delle possibili trattative per strappare al Napoli l'ex Genk. Fu Rafa Benitez a volerlo in azzurro e da allora (sono trascorsi 8 anni) il giocatore è divenuto una colonna della squadra e al tempo stesso un idolo per i tifosi.
Il presidente, Aurelio De Laurentiis, lo ha immaginato come futuro simbolo dei partenopei (oltre che capitano) dopo la partenza di Lorenzo Insigne. Luciano Spalletti lo ha definito il "comandante" della squadra, attribuendogli di fatto i gradi sul campo e nello spogliatoio. Cosa fa KK, resta oppure va via? La prossima sarà forse l'estate della separazione? Nell'intervista a Onze Mondial è stato lo stesso calciatore a chiarire il suo pensiero e la sua posizione spiegando come il carico di affetto dei tifosi possa fungere da deterrente anche rispetto alle indicazioni e alle indiscrezioni del mercato.
Ma c'è anche un altro fattore che, come accaduto in passato, si può mettere di traverso: "Spesso il prezzo fissato dal club è troppo alto per alcune società e questo blocca le trattative – le parole di Koulibaly -. Se dovrò andarmene un giorno, me ne andrò in modo pulito, senza combattere con il club: i tifosi del Napoli non meritano che io litighi con il presidente o i dirigenti che mi comporti male. Peradesso sono sereno e sto bene a Napoli".
Quali sono le intenzioni della società? Il massimo dirigente ha espresso un concetto netto a margine di un evento a Napoli: "Koulibaly è un simbolo del Napoli e se non vuole più esserlo è lui che deve deciderlo. Noi vogliamo che resti, ma la gente non la si può obbligare". Successivamente, raggiunto al telefono durante la trasmissione sul canale twitch Jijantes FC, ha fatto discutere per una riflessione ulteriore: "Non sono stato contattato dal Barcellona per Koulibaly e credo che il Barça non abbia i soldi per comprare nessuno".
Non è una stoccata né un'offesa a un club molto forte e dalla grande tradizione come quello catalano ma la conseguenza di un altro tipo di ragionamento: "Non è che non abbia soldi – ha precisato il numero uno azzurro –, ma credo che non gli abbiano permesso di fare mercato per un certo periodo. Se il momento è abbastanza complicato, queste sono domande che dovete fare al Barcellona e non a me".
A cosa si riferisce De Laurentiis? Con ogni probabilità al tetto ai salati che c'è nella Liga e limita le spese di mercato delle società a certi parametri. Una norma nella quale i catalani sono già rimasti imbrigliati sia per l'addio a Messi sia per le difficoltà palesate a formalizzare l'ingaggio di Ferran Torres.