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Ihattaren racconta il suo inferno alla Samp: “Mai pagato, solo e abbandonato in un albergo”

A tre mesi di distanza dalla ‘fuga’ da Genova, il giovane talento olandese è tornato a parlare: “Non hanno mantenuto alcuna promessa, non sapevano nemmeno chi fossi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Che fine ha fatto Mohamed Ihattaren? Il talentuoso olandese acquistato in estate dalla Juventus per quasi 2 milioni dal PSV Eindhoven e poi girato in prestito alla Sampdoria sta bene, è in Olanda, si sta allenando a Utrecht e sembra aver superato il periodo più buio della sua giovane carriera. Coinciso con il suo avvento in Italia, in Serie A, alla corte del club dell'ex patron Massimo Ferrero, dove ha conosciuto solamente delusione e incomprensione totali, a tal punto da "scappare" senza preavviso a casa, alla ricerca di una perduta normalità. Oggi, il gioiellino 19enne di origini marocchine sta bene, ha rotto il lungo silenzio e ha spiegato al ‘De Telegraaf' la propria verità sulla breve e inconcludente parentesi italiana.

Una sola presenza, lo scorso 12 settembre, in panchina per la sfida contro l'Inter (dove non entrò in campo) poi un infortunio mai capito fino in fondo, fino al silenzio e la ‘fuga' da Genova e dall'Italia, mentre crescevano notizie sconcertanti anche di una possibile improvvisa interruzione della carriera. Poi, l'uscita dall'anonimato con la notizia di essere tornato in Olanda, di stare bene e pensare solamente a tornare ad allenarsi e giocare. Questa la parabola di Ihattaren nel nostro calcio, che lo ha visto semplicemente come una meteora implosa all'indomani del suo arrivo, circondato da mille aspettative dopo l'acquisto in extremis da parte della Juve che lo girò in prestito ai doriani. Fino a questi giorni, in cui Ihattaren è tornato a farsi vivo e a raccontare la propria verità su quanto accaduto alla Sampdoria.

Così come erano infondate le voci di un suo abbandono del calcio giocato, oggi il giovane talento olandese conferma che erano altrettanto fasulle quelle messe in giro su una sua mancanza di professionalità alla base dei problemi con la Sampdoria. La verità che emerge è tutt'altra, nella lunga intervista rilasciata in esclusiva al De Telegraaf: "Quando sono arrivato a Genova, non c'era nessuno ad attendermi, tranne il team manager. Ho fatto le foto con la maglia, gli allenamenti il giorno dopo. Poi, il vuoto: nei miei confronti non era stato organizzato alcunché, era come se non esistessi. A diciannove ero stato mandato in una stanza d'albergo, da solo, abbandonato a me stesso".

Una situazione che per Ihattaren è divenuta insostenibile da subito, ma che è addirittura peggiorata con il tempo: "Non ce la facevo più, tutti i tipi di accordi non venivano rispettati. D'Aversa non sapeva nemmeno che fossi un mancino, nello spogliatoio nei miei confronti era cresciuta una certa irritazione, ho anche litigato con Candreva. Avrò fatto almeno tre risonanze magnetiche al ginocchio, tutte negative"continua nel suo racconto a De Telgraaf "Ma sembrava che ci fosse sempre qualcosa che non andava, non giocavo mai. Non mi permettevano nemmeno di allenarmi, la sensazione è che non mi capivano o non volessero farlo".

Ai problemi con lo spogliatoio, il tecnico e i compagni si erano aggiunti anche quelli economici: "Non mi hanno mai aperto un conto, mai accreditato uno stipendio. Quando ho chiesto al team manager perché non venissi pagato mi ha risposto che i soldi arrivavano ogni due mesi. Mai visto assolutamente nulla".

Fino allo strappo definitivo, la decisione di prendere i bagagli e ritornare a Utrecht, senza preavviso: "L'ho deciso a ottobre, dopo Olanda-Gibilterra parlando con il mio agente e spiegandogli la situazione. Mi ha aiutato, è stato come un padre per me. Solo dopo che avevo deciso di tornare in Olanda, mister D'Aversa mi ha chiamato. Mi diceva che sarei stato titolare per le partite successive ma avevo perso tutta la fiducia nei loro confronti: non avevano mantenuto nessuna promessa". Così, la decisione di rimanere in Olanda, dove oggi continua ad allenarsi per ritornare a giocare: "Voglio  rimettermi in forma, so che posso farlo. Sto sentendo di giocare di nuovo a calcio ed è fantastico".

Mohamed Ihattaren sta adesso provando a ricostruire la propria vita professionale grazie all'aiuto di Gerald Vanenburg, ex stella dell'Olanda, dell'Ajax e del PSV anni 80-90 e oggi allenatore, assistente nelle giovanili dei Lancieri. "Mohamed sta andando davvero bene, ha ancora molta strada da fare. Ma dopotutto non diventi un professore se prima non hai mai imparato".

"So come si sente. A 17 anni sono stato subito visto come il nuovo Johan Cruijff e non è stato per nulla facile" ha raccontato il campione europeo con gli Orange nel 1988. "Sono stato circondato da persone che non avevano nulla a che fare con me e lo stesso è stato per Mo. Adesso si deve concentrare solo sul calcio, ha persone intorno che credono in lui, tutto il resto dev'essere gettato in mare".

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