Igli Tare ricorda come fece grande la Lazio: “Ho trasformato 50 ragazzini in professionisti”
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Igli Tare oggi è un uomo libero, senza un contratto ma ancora immerso nel calcio. A tal punto che prospetta un possibile ritorno in qualche grande campionato europeo. Senza dimenticare il suo trascorso da dirigente nella Lazio dove ha contribuito a rendere il club una realtà solida: "L'ho lasciata all'apice, seconda e in Champions. Sono orgoglioso di quanto ho fatto".
Un orgoglio che l'ex giocatore rivive in pieno, senza alcun rimorso o rimpianto: tutto ciò che ha fatto in Capitale per i colori biancazzurri è stato frutto di una meticolosa organizzazione interna e una programmazione a lungo termine. Poi l'addio, che per molti è sembrato figlio di dissapori col presidente Lotito ma che lo stesso Tare smentisce categoricamente: "Già da oltre una stagione avevo comunicato internamente che avrei lasciato il mio incarico. Avevo il contratto in scadenza, avevo bisogno di una pausa rigenerante".
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Così, il saluto senza più rivestire ad oggi alcun altro ruolo. Ma Tare è rimasto intriso di calcio comunque, seguendo campionati, partite, giocatori. Una "sana malattia" che lo ha accompagnato in questi mesi e che lo ha spinto a ritrovare la voglia di rimettersi in gioco: "Da qualche mese ho ricominciato a viaggiare molto e a guardare il calcio in tutta Europa. Naturalmente nei grandi campionati, ma anche in Grecia o Turchia… Amo il calcio, far crescere giocatori, squadre e club. Se il progetto è giusto, sono fortemente motivato a lavorare ovunque".
Un progetto giusto come lo è stato la Lazio in cui Tare ha costruito solide basi che persistono anche oggi: "Quando ho iniziato, le cose sembravano completamente diverse, sia atleticamente che finanziariamente. Ma ho raggiunto gli obiettivi in modo sostenibile ed economicamente valido. Acquisire giocatori a prezzi relativamente bassi per poi rivenderli dopo un po’ a prezzi decisamente più alti è stata la grande forza trainante e la base del nostro continuo sviluppo alla Lazio nel corso degli anni".
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Un "segreto" di cui Tare va enormemente orgoglioso e di cui si prende il pieno merito: "Durante la mia permanenza alla Lazio, 49 giocatori in totale hanno fatto il salto dalle giovanili a quelle professionistiche" ha spiegato a Kicker. "Non tutti sono arrivati in modo permanente, alcuni di loro sono passati nel 2° o 3° campionato nazionale, ma è stato un buon lavoro giovanile nel club. E questo è una merce di scambio inestimabile".
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