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Ibrahimovic si regala la maglia con lo scudetto: un altro anno al Milan, ingaggio a gettone

Accordo per il rinnovo ad un passo tra Ibrahimovic e il Milan: ingaggio “simbolico”, più i bonus per i risultati. Troppo importante non spezzare il filo che ha portato al tricolore.
A cura di Alessio Pediglieri
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Zlatan Ibrahimovic continua la sua avventura con il Milan e a quasi due settimane di distanza dall'operazione al ginocchio si è trovata l'intesa su come proseguire ancora per un'altra stagione. Dopotutto il campione svedese ha contribuito in modo determinante alla conquista del 19° titolo, dimostrando di essere utile al gruppo non solo quando scende in campo e adesso non ha alcuna intenzione di rinunciare a indossare la maglia col tricolore. Così, senza alcun problema anche con l'avvento della nuova società targata RedBird, è imminente l'accordo per prolungare di un'altra stagione, con lo scudetto in bella mostra.

Tutto è apparecchiato per proseguire sulla falsa riga del campionato appena concluso: Ibra non sarà un punto di riferimento sul terreno di gioco ma un elemento essenziale per ciò che riguarderà il lavoro dietro le quinte, fatto di mentalità, motivazioni, carisma. L'ultima dimostrazione di quanto valga lo svedese sono stati i tanti filmati legati allo Scudetto, tra tavoli ribaltati, incitamenti alla folla e l'attestazione – da parte di tutto il Milan – di avere un peso specifico ben al di là di semplici 90 minuti. Che Ibra rivedrà solo a metà stagione, per proseguire fino in fondo la riabilitazione al ginocchio devastato da un anno terribile.

Dunque, con Massara e Maldini – ma anche con RedBird – ci sarà il formale contatto per decidere come proseguire insieme, ponendo basi anche per un sempre più probabile futuro all'interno dello scacchiere rossonero che va oltre il continuare a giocare. Ibrahimovic non si vuole privare della soddisfazione di indossare la maglia su cui ha contribuito a cucire il 19° titolo e nessuno lo vuole privare di tanto. Il resto sarà pura formalità, con un contratto "simbolico", ai minimi di uno stipendio che vivrà di bonus legati ai risultati ottenuti dalla squadra, più una parte legata alle presenze.

Non sarà un problema accordarsi al ribasso: il Milan ha necessità della personalità di Zlatan per affrontare la stagione "zero" da campione in carica in Italia e con una Champions League in cui è già da subito archiviato il ruolo da spettatore non pagante. E Ibra ha bisogno del Milan, dove sta studiando il suo nuovo ruolo che oggi ancor vaga dall'ipotesi di scouting a quella da dirigente. Ipotesi sul futuro, prima c'è il presente: con la sua quinta stagione in rossonero, ripartendo da 121 presenze, 75 gol e due scudetti.

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