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Ibrahimovic si commuove: “Mio figlio ha pianto quando sono tornato in nazionale”

Zlatan Ibrahimovic si è commosso quando durante la conferenza stampa con il CT Andersson quando gli hanno chiesto cosa pensasse la sua famiglia del ritorno nella nazionale svedese a distanza di cinque anni dall’ultima volta: “Avevo Vincent qui che piangeva davvero quando sono andato via. Ma ora va bene…”.
A cura di Vito Lamorte
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Zlatan Ibrahimovic leader, ma dal cuore tenero. L'attaccante del Milan si è presentato oggi in conferenza stampa con il commissario tecnico della Svezia Andersson per parlare del suo ritorno in nazionale dopo 5 anni e oltre alle solite risposte "da Ibra" ha mostrato anche un lato più emotivo di se stesso. Alla fine dell'evento, quanto gli è stato chiesto come la sua famiglia ha risposto al suo ritorno in  nazionale il centravanti di Malmoe si è commosso: "Ho due piccoli a casa che calciano il pallone, mia moglie mi chiede di dirgli di smetterla ma io dico di no, possiamo comprare cose nuove se si rompono… Come hanno preso il mio ritorno in Svezia? Avevo Vincent qui che piangeva davvero quando sono andato via. Ma ora va bene…".

Vincent è il figlio minore di Ibrahimović e di Helena Seger, nato nel 2008. Il primogenito è Maximilian, nato nel 2006. L'attaccante del Milan tornerà a vestire la maglia della nazionale dopo l'Europeo del 2016 in Francia e la sua ultima gara contro il Belgio: Ibra ha messo insieme 116 presenze (settimo calciatore di sempre) condite da 62 gol (miglior marcatore della storia) con la sua rappresentativa.

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Esattamente come aveva detto a caldo dopo Fiorentina-Milan, Ibrahimovic si è soffermato sui discorsi in merito all'età e ha fatto capire che lui vorrebbe provare a partecipare alla Coppa del Mondo in Qatar: "Andare al Mondiale 2022 dipenderà da come mi sentirò, dovrò dimostrare di non avere 41 anni anche se in realtà li avrò. Conta la gestione del mio fisico, ora che non posso più fare come 5, 10 o 20 anni fa. A volte si blocca. La testa a volte è più veloce di quanto le gambe possano sopportare. Ma in questo momento si tratta solo di sentirsi bene e giocare, ogni volta che scendo in campo sono come un bambino che tocca il pallone per la prima volta".

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