Ibrahimovic sbaglia, Rebic e Kessié no: il Milan vince 2-1 a Bologna, con brivido finale
Il Milan vince a Bologna con il risultato di 2-1 e allunga momentaneamente sulla seconda della classe Inter, ora a meno 5. Rossoneri sul doppio vantaggio, con Rebic (dopo un rigore fallito da Ibrahimovic) e Kessié, ma spaventati nel finale dal ritorno degli emiliani galvanizzati dalla rete dell’ex Poli. Da segnalare la giornata di grazia di Donnarumma protagonista di almeno 3 interventi importanti, per una vittoria dal peso specifico notevole.
Primo tempo ad altissima intensità quello del Dall’Ara, con il Milan che trova il vantaggio intorno alla mezz’ora. L’arbitro punisce con il rigore una trattenuta di Dijks su Rafael Leao, consentendo a Ibrahimovic di andare sul dischetto. Lo svedese, distratto anche dalla provocatoria frase urlata da Mihajlovic al suo portiere Skorupski (“Tanto non li sa tirare”) si fa ipnotizzare per la terza volta in questa partita dall’avversario che non può però nulla sulla ribattuta vincente di Rebic. Rebic che nel finale va anche vicino al raddoppio per un Milan che però deve ringraziare anche Donnarumma, abile a dire di no a Sansone e Dominguez in due occasioni limpide per i padroni di casa.
Le speranze dei rossoblu però devono fare i conti poco prima del quarto d’ora con l’ingenuità di Soumaoro. Il difensore nel tentativo di contrastare in area Ibrahimovic su un pallone spiovente tocca la sfera con entrambe le mani. Inevitabile il calcio di rigore, il secondo per il Milan, che questa volta viene battuto da Kessié. Conclusione centrale, ma vincente e 2-0 per i rossoneri che mettono in discesa il match.
Match che sembra scivolare verso la sua fase finale senza ulteriori sussulti, con il Milan in controllo. E invece a 10′ dal termine, i cambi di Miha si rivelano azzeccati: dopo un errore di Hernandez, i neoentrati Palacio-Poli confezionano la rete dell'1-2, con il centrocampista che non esulta dopo il gol dell'ex. Nonostante un finale all'arrembaggio però il Bologna non riesce a rimettere il risultato in parità arrendendosi alla capolista.