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Milan, Ibrahimovic: “Infortunio? Nulla di grave, torno tra due settimane”

Zlatan Ibrahimovic ha conquistato l’ennesimo Guldbollen della carriera (il 12° Pallone d’Oro svedese). A margine della premiazione ha raccontato perché ha scelto di tornare in rossonero accettando una sfida durissima. “Quando vidi la squadra perdere in quel modo a Bergamo capii che solo io avrei potuto risollevare il Milan”.
A cura di Maurizio De Santis
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"La sconfitta di Bergamo fu vergognosa, capii che il Milan aveva bisogno di me". Cinque gol. Cinque ceffoni sul muso. A dicembre dell'anno scorso la squadra di Pioli toccò il punto più basso della stagione e fu allora che Zlatan Ibrahimovic decise che quello era il momento giusto per tornare in rossonero. Lo ha confessato nell'intervista al giornale, Aftonbladet, dopo aver conquistato l'ennesimo Guldbollen della carriera (il premio per il miglior calciatore svedese dell'anno). "Quando vidi la squadra perdere in quel modo mi sono chiesto dove sarei stato più utile e Mino (Raiola, il suo agente ndr) mi disse che solo io avrei potuto risollevare il Milan".

Detto, fatto. Da quando Ibra è tornato a Milano ha impresso all'ambiente e alla squadra la svolta tanto attesa. La seconda parte della stagione è stata in crescendo e l'avvio del campionato attuale ha confermato come l'ex di Psg e Manchester United sia stato (e sia) fondamentale nel processo di crescita di un gruppo reduce dalla vittoria per 3-1 a Napoli (con doppietta dello svedese) e in vetta alla classifica di Serie A.

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Ambire alla qualificazione in Champions e sognare lo scudetto sono cose possibili, soprattutto se hai in rosa un campione del suo calibro. "Era una situazione difficile, una sfida sicuramente complicata. Dicevano che avevo 39 anni – ha aggiunto – e che tutti quelli che erano tornati in rossonero avevano fallito. Io risposi che ce l'avrei fatta perché non ho mai perso la mia passione".

Dieci gol in 6 partite in Serie A (all'appello mancano 2 giornate di assenza a causa del Covid), quattro doppiette in altrettante presenze. In media va in gol ogni 53 minuti (è come trovarsi al fischio d'inizio con una rete di vantaggio) e il peso delle sue marcature è stato tale da portare in dote 2.33 punti a match. Sono alcuni dei numeri di Ibrahimovic in stagione (si completano con la rete in Europa League) che ne fotografano quanto sia decisiva la sua spinta per trascinare il Milan in alto. E l'infortunio capitato al San Paolo tiene tutti in ansia. Ibra, però, si dice ottimista: "Nulla di grave… un paio di settimane al massimo e torno".

Dentro e fuori dal campo è protagonista assoluto. È il suo momento e fa parlare di sé anche quando minaccia di "investigare" contro le presunte violazioni della sua immagine nel video-gioco Fifa 21. "Chi vi ha dato il diritto di farlo?", ha tuonato su Twitter dando forse inizio all'ennesima battaglia nel calcio sugli introiti.

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