Ibrahimovic e Mihajlovic duetto a Sanremo: “La nostra amicizia è nata da una testata”
Dopo essere arrivato in modo rocambolesco al Teatro Ariston di Sanremo per la terza serata del Festival (rimasto bloccato per ore in autostrada, ha chiesto un passaggio a un motociclista), Zlatan Ibrahimovic ha annunciato dal palco l'arrivo dell'amico Sinisa Mihajlovic. Il bomber del Milan e il tecnico serbo hanno risposto alle domande di Amadeus e sono partiti dal momento in cui sono diventati amici, un'amicizia nata in modo anomalo "La nostra amicizia è nata con una testata. C'era una partita tra la Juventus e l'Inter e ci fu una testata di Zlatan" ha detto Sinisa. Rimasero distanti per anni, poi quando Ibrahimovic passò all'Inter trovò Mihajlovic, che voleva restituirgli la testata. Il serbo non ha fatto seguito al suo proposito e in quel momento sono diventati grandi amici.
Gli avversari più forti di Ibrahimovic
Il bomber del Milan ha fatto i nomi dei difensori più duri che ha affrontato nella sua carriera: "L'avversario più forte? Difficile dirlo. Sinisa sicuro, ma dico Maldini perché è sempre stato onesto. Bello giocare anche contro Chiellini, molto stimolante". Il tecnico del Bologna, in uno spassoso dialogo, gli ha risposto: "Lui andava a giocare sempre nelle squadre degli avversari che soffriva", poi seriamente ha aggiunto: "Marcarlo è durissima, ne servono due di difensori per fermarlo".
Poi c'è stato spazio anche per un siparietto che ha avuto come tema la Champions League, che Ibrahimovic non è mai riuscito a vincere, a differenza di Mihajlovic che ha detto: “Io ho una cosa che lui non ha: ho vinto la Champions League, lui invece no".
La malattia di Mihajlovic e la telefonata con Ibrahimovic
L'allenatore del Bologna nel luglio del 2019 scoprì di avere la leucemia, con grande coraggio ha lottato e ha vinto la sua battaglia e ricordando il suo percorso ha detto: "Una malattia perfida, per due – tre giorni ho subito il colpo, ho buttato fuori tutta l'energia negativa e dal primo momento ero convinto che avrei vinto contro questa malattia ed è stato così". Quelli iniziali furono momenti molto difficili anche per Ibrahimovic:
Non avevo la forza di chiamarlo, quando l'ho fatto, non riuscivo a dargli forza e tanta energia. Ma è stato lui a darmi forza, mi ha rassicurato. Mi dava coraggio, mi dava speranze, normalmente sono io a dare agli altri. Alla fine gli ho detto se posso fare qualcosa dimmelo e lui mi dice: ‘Mi serve un attaccante che può fare gol'. E ha iniziato a chiamarmi tutti i giorni.