Ibrahimovic contro FIFA 21 è solo l’inizio di una battaglia epocale nel mondo del calcio
A sorpresa, nel giorno in cui ha ufficializzato la lesione muscolare che gli impedirà di scendere in campo nelle prossime settimane, Zlatan Ibrahimovic si è reso protagonista di uno sfogo che ha fatto molto discutere. L'oggetto? Il popolare videogame calcistico FIFA 21. Ibra infatti si è chiesto chi abbia concesso a FIFA EA Sport di utilizzare il suo nome e la sua faccia? Il tutto tirando in ballo anche il sindacato mondiale dei calciatori FIFpro. Cosa c'è dietro questa curiosa protesta dello svedese, che ha trovato l'appoggio del suo agente Raiola e di altre stelle del calcio come Gareth Bale? E come mai solo oggi, dopo tante stagioni da protagonista anche nel videogame, Ibrahimovic si è accorto di questa problematica?
Lo sfogo di Ibrahimovic contro EA Sports produttrice di FIFA 21 e FIFPro
"Chi ha concesso a FIFA EA Sport il permesso di usare il mio nome e la mia faccia? FIFPro? Non sono a conoscenza di essere un membro di Fifpro e se lo sono sono stato messo lì senza alcuna reale conoscenza attraverso qualche strana manovra. E di sicuro non l'ho mai permesso a FIFA o Fifpro per fare soldi usando me. Qualcuno sta facendo profitto sul mio nome e sulla mia faccia senza alcun accordo in tutti questi anni. È ora di indagare".
Nel suo sfogo Ibrahimovic dunque ha tirato in ballo, non solo la casa produttrice del videogame FIFA 21, ovvero la EA Sport, ma anche la FIFA stessa e FIFpro, ovvero la Federazione internazionale dei calciatori professionisti. Il suo tweet ha sollevato un polverone, e ha innescato una polemica a cui ha partecipato anche Gareth Bale, che si è chiesto sempre in un cinguettio "Interessante … cos'è FIFPro?". Facciamo chiarezza.
Cos'è FIFpro, e quanto è importante per FIFA
Uno dei punti di forza di videogame come FIFA 21 è quello di offrire agli utenti la possibilità di utilizzare i propri idoli. I "players" ovviamente possono così darsi battaglia sui campi di calcio virtuali, usando i loro idoli: nomi reali, così come la riproduzione perfetta delle caratteristiche fisiche dei calciatori, non solo a livello estetico ma anche tecnico con movenze e soprattutto dati sulla velocità, forza fisica e così via molto realistici. Per poter fare questo la EA Sport ha trovato un accordo con il sindacato delle stelle del calcio FIFpro, già nelle prime edizioni del gioco relative ai primi anni '90. Ovviamente quella che era un'intesa iniziale solo sui nomi ha dovuto fare i conti con il realismo sempre maggiore dei giochi e con la necessità di attingere a dati più particolari e precisi sui calciatori.
In questo caso dunque è FIFpro che va a trattare direttamente con la EA Sport su diritti dei protagonisti che come nel caso di Ibrahimovic non vengono gestiti direttamente dal calciatore, o dal club. In questo caso l'azienda produttrice di FIFA investe cifre altissime sulle licenze (così come gli altri videogiochi), per l'utilizzo dei nomi delle squadre, dei calciatori, degli addetti ai lavori e delle strutture. Per quanto concerne però le società la EA Sports tratta direttamente con i vari campionati, o con i singoli club che incassano cifre importanti solamente dando la possibilità di sfruttare i propri nomi. L'Italia per esempio non ha accordi collettivi su questo piano, e dunque possono anche verificarsi delle situazioni come quella legata alla Juventus. Il club bianconero nella scorsa stagione, ha chiuso un accordo in esclusiva con gli sviluppatori dell'altro videogame calcistico PES, e dunque sia su FIFA 20 che su FIFA 21, il nome della squadra bianconera, così come lo stadio, è stato sostituito da "Piemonte Calcio" (situazione simile a quella della Roma diventata Roma FC). I calciatori bianconeri però hanno potuto mantenere la loro "identità".
EA Sports, l'accordo con il Milan e la risposta a Ibrahimovic
Anche il Milan, squadra in cui milita Zlatan Ibrahimovic, ha sottoscritto un accordo con la EA Sports, altra situazione che rende ancor più curioso lo "sfogo" del sempreverde bomber. Una vera e propria partnership tra l'azienda canadese, diventata Premium Partner del club del capoluogo lombardo, che dal canto suo ha anche spesso utilizzato simulazioni dei propri giocatori in stile videogames anche sui social. Da una parte l'intesa con la società, dall'altra quella con il sindacato dei calciatori che si occupa anche delle licenze degli stessi. Infatti la EA Sports, ha risposto così alle parole dello svedese: "EA SPORTS FIFA è il videogioco di calcio leader nel mondo e, per creare un’esperienza autentica, anno dopo anno lavoriamo con numerosi campionati, squadre e talenti individuali per garantire i diritti di somiglianza dei giocatori che includiamo. Uno di questi è un rapporto di lunga data con il rappresentante globale dei calciatori professionisti, FIFPro, che collabora con una serie di licenziatari per negoziare accordi a vantaggio dei giocatori e dei loro sindacati".
Ma proprio la FIFpro potrebbe essere il principale destinatario delle parole di Ibrahimovic. La Federazione internazionale dei calciatori professionisti ha accordi validi per le licenze con le singole associazioni di calciatori, ma nono sono mancati anche i corto circuiti come in Brasile, e in Inghilterra. In sintesi i protagonisti del mondo del pallone in terra britannica, si stanno muovendo per tutelare maggiormente la diffusione dei dati relativi alle proprie prestazioni, oltre che all'utilizzo di nomi e volti. Oltre 400 giocatori dei campionati inglese e scozzese hanno dato vita ad un'iniziativa che potrebbe sfociare in una vera e propria class action (‘project red card'), per salvaguardare e tutelare i dati sulle loro prestazioni con relative statistiche, che rientrano nella definizione di “dati personali” e che dovrebbero essere oggetto di accordi anche privati, come quelli sui diritti d'immagine.
Perché Ibrahimovic si è scagliato contro EA Sports e FIFpro
In questo scenario, ecco le parole e lo sfogo di Ibrahimovic che però fa discutere anche per le tempistiche dello stesso. Come mai il bomber si è accorto solo ora di questa situazione, che dura tra l'altro da anni? Basti pensare che il centravanti nel 2017 aveva manifestato pubblicamente il suo gradimento per il videogame, quando gli era stata anche dedicata una carta speciale nell'ambito della modalità Fifa Ultimate Team. Il suo intervento "in tackle", potrebbe essere il preludio ad una presa di posizione collettiva, sulla scia di quanto avvenuto in Inghilterra per far sì che vengano condotte trattative private tra i giocatori e in questo caso la EA Sports sui diritti d'immagine, con l'accordarsi di Gareth Bale che ne è un'ulteriore conferma. Non si può poi non sottolineare anche un'altra situazione che ha fatto molto discutere: l'accordo tra la EA Sports e David Beckham, con l'ex leggenda del calcio inglese che per apparire in due versioni del videogame incasserà la bellezza di 45 milioni di euro. L'ex Spice Boy, non essendo più un calciatore, ha gestito la trattativa con la casa produttrice di FIFA per conto suo e dunque senza l'"ingerenza" di FIFpro. Un accordo privato, che può essere quello che vorrebbero sia Zlatan Ibrahimovic e molti altri colleghi famosi e non.