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I trucchi di Sommer per fermare l’Italia: “Ma il mio segreto non sono gli occhiali magici”

La Svizzera è l’avversario dell’Italia sulla strada per la qualificazione diretta ai Mondiali di Qatar 2022. Tra i pali degli elvetici c’è Yann Sommer, il portiere che all’andata ipnotizzò Jorginho e agli Europei fermò con un trucco Mbappé. Il merito però non è delle lenti hi-tech usate in allenamento. “Vi spiego come sono migliorato”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Italia affronta la Svizzera nella penultima partita del girone di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022. È una partita fondamentale per consolidare il primo posto nel girone – attualmente salvo grazie alla differenza reti nonostante lo stesso punteggio – ed evitare la coda pericolosa dei playoff. Nazionale ed elvetici arrivano alla sfida dello stadio Olimpico in emergenza per gli infortuni, i ct Mancini e Yakin si aggrappano alle poche certezze in formazione.

Yann Sommer è una di queste per i crociati e uno spauracchio al tempo stesso per gli Azzurri che all'andata andarono a sbattere contro il portiere del Borussia Mönchengladbach. Il club tedesco lo ha celebrato per le sue parate decisive cambiando nickname all'account di twitter, i tifosi italiani e francesi lo ricordano per la freddezza sui calci di rigore. All'andata non cadde nel tranello di Jorginho e ne stoppò la conclusione dal dischetto che, alla luce della sequenza di risultati nel Gruppo C, tiene ancora in bilico accesso diretto alla Coppa e piazzamento finale. Studiò con attenzione le movenze del calciatore e replicò all'espediente utilizzato dall'avversario (il doppio passo che è quasi una finta) con un altro stratagemma: destrezza e agilità gli permisero di accennare il movimento verso un lato (alla sua destra), salvo tuffarsi nella direzione effettiva del tiro (alla sua sinistra).

Non è l'unico trucco che ha utilizzato. Agli Europei ipnotizzò Mbappé, fu bravo e fortunato perché il Var stava per far ripetere il penalty decisivo fallito dal francese: lo salvarono pochi centimetri e un tacco della scarpa ancora sulla linea di porta. L'escamotage che giocò un brutto scherzo alla stella del Paris Saint-Germain fu invisibile a velocità normale: pochi istanti prima della battuta sollevò e abbassò a mo' di movimento alare il braccio sinistro. In quella frazione di secondi il suo gesto si rivelò geniale. Ne sanno qualcosa anche Sergio Ramos, che a novembre del 2020 s'è visto respingere il tiro dagli undici metri nella gara di Nations League, oltre a Busquets e Rodri agli Europei.

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Come fa a essere così freddo e reattivo in situazione del genere? Esercizi specifici e un supporto tecnologico prezioso lo hanno aiutato per anni ad allenare istinto e movenze grazie a occhiali magici, Strobe Glasses. Quelle che assomigliano a comuni lenti da sole gli sono stati utili per migliorare i riflessi: si tratta di visori particolari, alimentati a batteria e che trasmettono degli impulsi speciali generando un effetto slow motion che gli ha permesso di anticipare i movimenti e sfruttare una maggiore reattività in condizioni estreme. È come se la vita vi scorra davanti agli occhi con azioni rallentate ma voi conservate la velocità normale e ne traete un vantaggio. "Li ho usati per anni – ha ammesso Sommer nell'intervista al Correre della Sera -. È un allenamento per gli occhi, che ho sempre trovato utile".

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Di magico, però, c'è dell'altro. E non si tratta solo del paio di lenti hi-tech. È la costanza umana, reale che Sommer ha tenuto per colmare un gap e smentire un pregiudizio che lo ha sempre accompagnato e per il quale è stato spesso sottovalutato: la sua altezza (183 cm) non era reputata abbastanza sufficiente per un portiere. "Lo dicono ancora ma non mi sono mai lasciato influenzare. Ho compensato questo gap cercando di essere ancora più esplosivo, di migliorare molto le capacità di salto e di stacco da terra, di scegliere sempre il tempo giusto per i tuffi e in particolare nell'essere sempre più preciso nel gioco di piede".

Il suo idolo? Risposta facile, facile. "Buffon per me resta un mito. È un portiere completo che ha grande personalità. Da ragazzino sognavo di diventare come lui". Sperando che se ne dimentichi e perda un po' del suo effetto amgico almeno per una sera contro la Nazionale.

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