I trucchetti del portiere sui rigori, la reazione è selvaggia: “Martinez ha fatto scuola”
Quando l'adrenalina fa compiere cose di cui non si può andare fieri. È successo ai Mondiali in Qatar s'è ripetuto anche in occasione di un match della Coppa Saudita. Questa volta il protagonista è il portiere dell'Al-Ittihād e della Seleçao, Marcelo Grohe. Aveva di fronte a sé Ever Banega dell'Al-Shabab e ha messo in scena una serie di manovre snervanti quando l'argentino, ex Siviglia, s'è presentato sul dischetto per la sequenza dei tiri decisivi per la qualificazione.
L'estremo difensore brasiliano ha effettuato una serie di finti movimenti con le gambe per disorientare il calciatore: rimbalzava sulla linea e si aiutava con le braccia ma non è stato l'unico trucchetto… approfittando del breve dialogo tra Banega e il direttore di gara per un pallone lanciato in campo è uscito dai pali e si è avvicinato alla sfera. La tattica era chiara: provava a innervosirlo.
Non è finita. Dopo l'errore commesso, è andato a urlargli in faccia, a esultare senza pietà nonostante l'avversario fosse a terra disperato. Lo aveva ipnotizzato anche nel corso del match, neutralizzando un altro penalty ma senza reagire allo stesso modo.
L'atteggiamento da parte di Grohe ha scatenato il tam tam dei commenti: in Rete è stato facile, facile alimentare il paragone con quanto accaduto ai Mondiali. "Martinez ha fatto scuola" La Coppa iridata è terminata da circa una settimana ma certe immagini e alcuni episodi restano scolpiti nella mente, nel caso specifico per una nota di biasimo. L'esultanza dell'Argentina in faccia agli olandesi è una delle istantanee più efficaci ma c'è qualcos'altro che l'ha battuta quanto a spregiudicatezza.
È stato lo spettacolo del portiere, Emiliano ‘Dibu' Martinez. Durante e dopo i rigori contro la Francia s'è esibito in una serie di pose grottesche e trucchi strategici per disturbare gli avversari: comprensibili a causa dell'enfasi e della tensione del momento, molto meno per le espressioni sguaiate. Non contento, nel corso della cerimonia è sembrato così eccitato che, ricevuto il guanto d'oro (premio quale migliore portiere del torneo), lo ha mostrato con mimica molto cafona in mondovisione.
Ha fatto discutere anche uno sfotto' accanito nei confronti di Kylian Mbappé, tanto da spingere la federazione francese a presentare reclamo ufficiale oltre a una punizione esemplare per i gesti osceni: l'estremo difensore della Seleccion era sul bus scoperto (accanto a Messi) e aveva tra le braccia un bambolotto con la faccia dell'attaccante, lo cullava e lo dimenava con atteggiamento che definire irrisorio è anche poco.
Perché tanto astio verso di lui? Le spiegazioni sono due: l'una fa riferimento alla presunta "arroganza" citata dallo stesso portiere e attribuita ai transalpini; l'altra a una vendetta consumata per alcune dichiarazioni che fece lo stesso Mbappé a proposito di un calcio sudamericano "che non è a livello di quello europeo".