In Francia i tifosi voltano le spalle ai giocatori dopo la sconfitta: è la protesta che fa più male
I tifosi del Saint-Etienne hanno voltato le spalle ai giocatori che erano andati sotto la curva dopo l'ennesima sconfitta subita in campionato. Quello biancoverde è uno dei club con più storia in Francia ma sta attraversando un vero e proprio calvario in Ligue 2: nell'ultimo turno è arrivata la quinta sconfitta consecutiva per mano del Guingamp (1-3) e ora è all'ottavo posto, a nove lunghezze dal secondo posto che permette la promozione in Ligue 1, unico obiettivo del club dopo la retrocessione nel 2022.
Questa ennesima battuta d'arresto non è stata tollerata dai tifosi, che dopo il fischio finale hanno scelto di voltare le spalle al campo e ai giocatori che erano andati a salutarli: il capitano Anthony Briançon e i suoi compagni sono rimasti per qualche istante, a testa bassa, davanti ai propri tifosi che li hanno invitati a non indugiare e ad andare via con il loro comportamento. Una forma di protesta diversa ma è quella che fa più male.
Nelle ore successive è arrivato l'esonero dell'allenatore Laurent Battles e ad annunciarlo è stato il presidente esecutivo Jean-François Soucasse, che si è presentato davanti alla stampa un'ora e mezza dopo il fischio finale della gara. Al suo posto ad interim ci sarà Laurent Huard, responsabile del settore giovanile del club.
Il Saint-Etienne ha una storia importante con le sue 10 vittorie in Ligue 1, alle spalle solo del Paris Saint-Germain, ed è il terzo club con più trofei nazionali dopo i parigini e l'Olympique Marsiglia perché nella sua bacheca ci sono anche sei Coppe di Francia, una Coppa di Lega e cinque Supercoppe francesi. In ambito internazionale il miglior risultato è stato l'approdo in finale di Coppa dei Campioni 1975-1976, persa a Glasgow contro il Bayern Monaco.
Les Verts vantano uno dei migliori settori giovanili del paese e negli anni in cui era stabilmente ai vertici del calcio transalpino hanno avuto giocatori importanti in rosa come Gérard Janvion, Dominique Bathenay, Dominique Rocheteau e Michel Platini.