I tifosi del Napoli invadono i social del Toronto: “Speriamo che retrocedete”. Ma è impossibile
Per Lorenzo Insigne sono i giorni della grande tentazione: accettare o no la ricchissima offerta del Toronto? Mettersi in tasca o no le decine di milioni che il club canadese mette sul piatto per cinque anni? Sul fronte Napoli tutto tace, l'offerta di rinnovo è sempre la stessa, è sul tavolo da mesi. Prendere o lasciare. Un'offerta al ribasso rispetto all'attuale ingaggio del 30enne attaccante (3,5 milioni contro 4,5), che De Laurentiis non ha la minima intenzione di alzare e che è meno della metà delle cifre nette messe sul piatto dalla franchigia della Major League Soccer.
Tra il club azzurro e Insigne è calato il gelo ed allora le sirene che cantano da Oltreoceano si fanno sempre più suadenti, anche perché dall'Europa non arrivano proposte dai top club: il nome di uno dei leader dell'Italia campione d'Europa è sostanzialmente ignorato al livello più alto. Il capitano partenopeo – appena negativizzatosi dal Covid e a disposizione per il match del 6 gennaio contro la Juventus – sa che andare a giocare nella lega americana sarebbe una pietra quasi tombale sulle sue aspirazioni sportive, con tutti i rischi del caso anche in chiave Nazionale, ma un'offerta ‘indecente' di questa portata farebbe vacillare chiunque, soprattutto se dall'altra parte c'è chi non mostra alcuna volontà di rilanciare.
Ma se la società di De Laurentiis assiste alla vicenda sostanzialmente indifferente, ben diverso è il comportamento dei tifosi del Napoli, che per la maggior parte vedono come un incubo l'addio del loro capitano a costo zero. I sostenitori azzurri hanno dunque invaso il profilo Instagram del Toronto, pubblicando un fiume di commenti sotto l'ultimo post in cui il club canadese ha fatto gli auguri di buone feste. "Giù le mani dal capitano", poi tanti insulti, ed anche qualche augurio di sventura: "Vi deve rimanere il capitone in gola senza acqua a tavola" – a tema col periodo – e poi ancora "speriamo che retrocedete".
Quest'ultimo anatema peraltro non può essere foriero di nulla nella realtà, visto che nella MLS – come in tutte le leghe professionistiche americane – non esistono né promozioni né retrocessioni. Ha più probabilità di realizzarsi quello sul capitone…