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Guerra in Ucraina

I tifosi del Chelsea inneggiano ad Abramovich nonostante il suo contributo ai piani di Putin

I tifosi del Chelsea stanno dalla parte di Abramovich nonostante le accuse di aver contribuito ai piani d’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
A cura di Marco Beltrami
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Tanto tuonò che piovve. È arrivata la stangata in Inghilterra per Roman Abramovich e anche per gli altri oligarchi russi. Le conseguenze della guerra in Ucraina e delle sanzioni nei confronti della Russia inevitabilmente si fanno sentire anche nel mondo del calcio. E oltremanica, il governo ha deciso di usare la mano pesante con il congelamento dei beni dei miliardari russi, tra cui rientra anche il proprietario del Chelsea che pochi giorni fa ha annunciato di voler vedere la società e di donare una parte dei ricavati alle vittime della guerra in Ucraina.

Questa decisione non ha intenerito il Ministero degli Esteri inglese che oltre a bloccare di fatto tutte le attività di Abramovich e di altri 6 oligarchi (ovvero i magnati che si sono arricchiti dopo la privatizzazione russa a seguito dello scioglimento dell'Unione Sovietica), ha vietato loro anche la possibilità di spostarsi e viaggiare in terra britannica. Ma perché Abramovich è stato punito? Secondo il governo inglese, Roman e i suoi connazionali hanno "il sangue del popolo ucraino sulle loro mani". In primis Abramovich è stato descritto come un oligarca filo-Cremlino che ha giovato in termini economici dei suoi rapporti molto stretti con Putin, decennali.

Secondo quanto è emerso, il numero uno del Chelsea sarebbe stato coinvolto nella "destabilizzazione dell'Ucraina", e nel metterne a repentaglio l'indipendenza, attraverso una società di produzione ed estrazione di acciaio la Evraz PLC, di cui detiene una partecipazione significativa, esercitando un controllo effettivo. La stessa società avrebbe fornito finanziamenti o risorse, che potrebbero aver aiutato l'invasione dell'Ucraina, attraverso "la potenziale fornitura di acciaio all'esercito russo che potrebbe essere stato utilizzato nella produzione di carri armati".

Insomma stando al governo inglese, Abramovich avrebbe ottenuto vantaggi, sostenendo il governo russo anche nei settori dell'edilizia, della difesa e del petrolio. Secondo il Ministero degli Esteri, il manager sarebbe stato così uno dei pochi oligarchi degli anni '90 a mantenere la ribalta sotto Putin. Cosa ha avuto in cambio del suo sostegno? Agevolazioni fiscali per le sue società, acquisto e vendita di azioni a tassi favorevoli e contratti in vista della Coppa del Mondo di calcio 2018. Ecco allora le sanzioni che portano anche al sequestro di Jet e yacht di proprietà o noleggiati da Abramovich, per il valore complessivo di 9,4 miliardi di sterline.

E il Chelsea? Cosa succede ora? I ministri hanno rilasciato una licenza speciale che autorizza il Chelsea a giocare ancora, visto comunque il "significativo impatto" che avranno le sanzioni. La speranza è che quanto accaduto non incida anche sulle trattative per la cessione del club, spaventando possibili acquirenti. Calciatori e staff tecnico provano a concentrarsi sul finale della stagione, per una situazione davvero complicata.

Tifosi e abbonati potranno assistere ai match, mentre non è possibile vendere nuovi biglietti e il negozio di merchandising del club chiuderà. E a proposito dei sostenitori dei Blues questi ultimi hanno già deciso da che parte stare. Prima del delicato match in casa del Norwich, i tifosi ospiti hanno cantato cori nei confronti del proprietario del club londinese. Il nome di "Roman Abramovich" è stato urlato a più riprese nell'impianto gialloverde dal popolo Chelsea, a dimostrazione del sostegno incondizionato all'uomo che ha regalato loro tante gioie calcistiche, con buona pace del suo sostegno all'invasione russa in Ucraina.

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