I tenori granata: Belotti-Verdi-Zaza, per un Toro da Europa che può dare fastidio a tutti
Il Torino pensa in grande. E progetta voli continentali per la prossima annata. Nonostante la recente eliminazione europea patita nei preliminari di Europa League contro il Wolverhampton, infatti, i granata non hanno intenzione di smettere di sognare, anzi. E sul mercato, appena quattro giorni dopo la delusione inglese, Cairo ha piazzato un colpo straordinario, eccezionale: Verdi nuovamente in maglia Toro. Per una spesa da 25 milioni di euro totali investiti per fare dell’attacco di Mazzarri, uno dei più incisivi e prolifici della Serie A. Uno di quelli pesanti, poderosi ma anche ricchi di fantasia e alternative. E così, dal tandem Zaza–Belotti con l'aggiunta dell’estro dell’ex Napoli, da Berenguer a Iago Falque al giovane Millico, ecco, nel dettaglio, la potenza di fuoco offensiva dei piemontesi.
Mazzarri rivede i tre tenori: Verdi, Zaza e Belotti
Il 3-5-2 di mazzarriana memoria o, almeno, di questi ultimi mesi (impiegato in 27 occasioni su 67 gare totali), è pronto ad andare in archivio. Ma senza per questo modificare i concetti alla base del successo dell’allenatore toscano: la difesa a tre non si tocca. E infatti, l’unica modifica sostanziale, pare quella relativa proprio al rinnovato attacco granata.
Che ora con Verdi sembra proprio all’altezza delle compagini appena un gradino sotto le big, vista Europa. E così, l’ex allenatore del Napoli potrà rispolverare, cosa peraltro già fatta ma con minore qualità col Toro, il 3-4-2-1 o il 3-4-1-2 di campana memoria. Insomma, dopo la sosta, il tecnico di San Vincenzo potrà riproporre i tre tenori e affidarsi ad un pacchetto avanzato di assoluto valore e dall’enorme peso specifico.
In campo così: 3-4-2-1 o 3-4-1-2. Occhio anche al 3-4-3
Un peso rappresentato da Zaza, che dovrebbe recuperare per il Lecce, dal ‘Gallo’ Belotti, positivissimo in nazionale e pronto a fare tantissimi gol per conquistarsi un posto in azzurro pure nel prossimo europeo, e dall’esterno/trequartista Verdi. Che dovrebbe supportare sulla trequarti i due lungagnoni davanti, con Zaza da seconda punta, accomodarsi fra centrocampo e attacco con di fianco uno fra Berenguer e Zaza o sistemarsi largo a destra in un più ampio 3-4-3 con lo spagnolo ex Osasuna favorito sull’altra corsia sull’ex Juventus e Valencia.
Per disegnare, magari poi nelle partite di cartello, in quelle più complicate, anche un 3-5-2 con un centrocampista in più, magari il forte Lukic, con Verdi a ridosso di una torre al centro: Belotti o Zaza.
Sostituti all’altezza, che Torino davanti
Insomma, come detto, di materiala umano ce n’è in abbondanza. E anche chi non parte titolarissimo, sempre per usare una espressione cara a Mazzarri, può giocarsi le sue chance e garantire dividendi tecnici al proprio allenatore.
Alle spalle del tridente delle meraviglie, dei tre tenori, infatti, c’è il già citato Berenguer, bravo anche come esterno di centrocampo, Parigini, buonissimo elemento sulle corsie laterali, i rientranti Iago Falque e Edera, e, non ultimo, il giovane Millico trattenuto dalla dirigenza granata proprio utilizzarlo, per schierarlo in campo e farlo crescere in un contesto all’altezza delle sue enormi potenzialità: la Serie A. Per un attacco bis da 27.5 milioni di euro in grado di abbinare qualità, esperienza, freschezza e tanta varietà/versatilità.