I sospetti sulle bende ai polsi dei giocatori del Barcellona, il dottor Mihic: “Non credo alle mode”

Il dottor Niko Mihic, ex responsabile dei servizi medici del Real Madrid per sette anni, ha destato scalpore in Spagna con alcune dichiarazioni in cui ha tirato in ballo i calciatori del Barcellona, spargendo pesanti sospetti circa i motivi reali per cui alcuni di loro (peraltro gente importante come Raphinha e Yamal, e non solo) indossano bendaggi sui polsi: "Una moda? Non credo alle mode passeggere. Se vuoi un accesso venoso più facile, usi i polsi…".
Il dottor Mihic – che attualmente è legato ancora al Real in qualità di consulente medico, oltre a presiedere Sports Doctors Network, la società da lui fondata la cui missione è quella di fornire consulenza ai club di calcio e ai giocatori sulle migliori pratiche e su tutti gli aspetti dell'assistenza sanitaria di vertice – è stato sollecitato da ‘Marca' su un tema molto caldo in questo momento: le fasciature ai polsi dei calciatori.

I pesanti sospetti dell'ex medico del Real sui bendaggi a polsi e mani dei calciatori del Barcellona
La domanda posta dal quotidiano iberico al luminare è generica, partendo dalla considerazione che "stiamo assistendo a una nuova tendenza nel calcio, indossare polsini o bende" e chiedendo poi a Mihic se "c'è qualcosa di medico in questo". Al che è stato il dottore legato al Real a tirare in ballo il Barcellona, pur senza nominarlo ma con una battuta che rende fin troppo facile l'identificazione: "Potrebbe darsi che stiano progettando giochi di strategia, giocando molto a calcio balilla e prendendosi la tendinite… così come potrebbe darsi che non abbiano corrotto Negreira".
Quest'ultimo riferimento è al ‘caso Negreira', che riguarda pagamenti di circa 7,3 milioni di euro versati dal Barcellona a José Maria Enriquez Negreira, ex vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri spagnoli, tra il 2000 e il 2018. Il club sostiene che si trattava di consulenze per rapporti tecnici sugli arbitri, ma l'accusa invece sospetta un'attività di corruzione per influenzare le decisioni arbitrali. Sono stati indagati il club, Negreira, suo figlio ed ex presidenti blaugrana come Bartomeu, Rosell e Laporta. Nel 2024 l'accusa di corruzione è decaduta, ma l'indagine per possibili reati finanziari continua.

Fatto sta che questa battuta fa capire come per il dottor Mihic la questione dei bendaggi riguardi, almeno dal suo punto di vista, i calciatori del Barcellona: "Non so cosa stia succedendo, ma quello che voglio dire è che qualsiasi medico sa che se si desidera un accesso venoso più facile, bisogna trovarlo nelle mani e nei polsi", continua il medico in una maniera che può lasciare intendere solo una cosa. Ovvero che quei bendaggi possano nascondere qualcosa di non esattamente conforme allo sport e alle sue regole, pratiche da mettere in atto usando appunto "accessi venosi".
Il dottor Mihic sarcastico: "Qual è il segreto? Non è per giocare a calciobalilla, vero?"
L'intervistatore ribatte che "è una bella affermazione…", al che Mihic continua nei suoi sospetti: "È una bella affermazione, ma non capisco perché lo stiano facendo e che lo neghino. Che dicano ‘no', ma mostrami cosa stai facendo. Qual è il segreto? Non è per giocare a calciobalilla, vero?".
Quando gli si fa notare che "non lo abbiamo visto solo nel Barcellona, ci sono molti giocatori di altre squadre" e che forse "potrebbe essere una moda", l'attuale consulente del Real tiene il punto, per lui quest'ultima è una sciocchezza: "Non credo alle mode. Credo che un giocatore non indossi un equipaggiamento che mostra una lesione, a meno che non sia per porvi rimedio, non perché sia più bello".

In questa stagione non è certo passata inosservata l'immagine di alcuni giocatori del Barcellona con un bendaggio su polso e mano. Ce ne sono di più semplici, come quello che Robert Lewandowski indossa abitualmente alla mano sinistra o che Frenkie de Jong indossa sporadicamente, o di più vistosi, come quelli di Gavi, Lamine Yamal e Raphinha. Secondo l'interpretazione comune, almeno prima che il dott. Mihic allungasse queste ombre, queste bende sono una superstizione, la maggior parte delle quali sono il risultato di una precedente lesione. I calciatori in pratica continuerebbero a tenerle per sicurezza, abitudine o appunto superstizione anche dopo essere guariti.
Secondo altri, si tratterebbe di "pura superstizione"
"È pura superstizione – ha spiegato il dottor Antoni Mora, traumatologo e specialista in medicina sportiva – Il primo giorno in cui giochi con una benda sulla mano è probabilmente dovuto a un infortunio. Ci si abitua e, se giochi bene indossandola, la si tiene. I giocatori ci prendono l'abitudine. È diventata una moda ed è una questione estetica. Uno ce l'ha e l'altro lo copia. Non succede nulla alle loro articolazioni. Sono come i tatuaggi. Prima nessuno si tatuava, ora si condividono momenti e si fanno anche tatuaggi insieme. Sono abitudini acquisite e solo una moda. Ci si sente bene e lo si mantiene per superstizione". Evidentemente non tutti la pensano come lui.