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Caso scommesse nel calcio

I sospetti nelle chat rivelatrici del caso scommesse: puntati milioni su Serie A e Champions

Una traccia sostanziale gli inquirenti credono di averla già. In attesa di ulteriori riscontri e del rapporto informatico sugli apparecchi dei calciatori coinvolti nel caso scommesse, è forte la convinzione che le puntate siano state effettuate oltre le piattaforme di blackjack o poker.
A cura di Maurizio De Santis
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Le posizioni di Zaniolo e Tonali sono attualmente al vaglio degli inquirenti per il caso scommesse.
Le posizioni di Zaniolo e Tonali sono attualmente al vaglio degli inquirenti per il caso scommesse.
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Tutto è iniziato con l'indagine condotta dalla Procura di Torino su scommesse effettuate online attraverso piattaforme illegali. Quando gli inquirenti hanno messo sotto la lente il materiale probatorio raccolto si sono accorti che c'era un filone del dossier meritevole di attenzione e ricerche più dettagliate. Un capitolo a parte, quello delle puntate fatte dai calciatori attraverso bookmakers illeciti. Qualcosa che va ben oltre un passatempo costoso giocando d'azzardo (trattandosi di allibratori non legalmente riconosciuti dal Monopolio dello Stato) a blackjack oppure a poker. 

La posizione di Nicolò Fagioli, auto-denunciatosi e subito dichiaratosi a disposizione delle autorità, è stato il buco della serratura che è servito a spiare al di là della porta che dà sul mondo del football, a mettere mano in una rete di chat, contatti così fitta da preconizzare risvolti clamorosi, rumorosi e devastanti tra chi sapeva e forse ha taciuto (è il caso, tutto da verificare, di Leonardo Bonucci e altri soggetti) e chi, invece, ha partecipato assieme ai compagni di squadra (è così che sono emersi i nomi, ancora non resi noti, di due stranieri della Juve) ma non è stato toccato ancora dagli sviluppi degli investigatori.

Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo sono i (primi) nomi dei Nazionali che il sito Dillinger News ha diffuso allungando ombre inquietanti sul ritiro dell'Italia a Coverciano per l'arrivo delle volanti e le prime asserzioni fatte dai diretti interessati. Le rivelazioni di Fabrizio Corona – che martedì prossimo, col fiato sul collo di Inghilterra-Italia, ha annunciato ulteriori novità sui nomi dei tesserati, anche dirigenti, coinvolti – costituiscono la parte più sfolgorante della vicenda finora scandita dagli scoop che l'ex re dei paparazzi ha lanciato a mo' di pastura nel mare magnum delle notizie, degli aspetti più subdoli della questione che diventa show e rasenta il gossip.

Nicolò Fagioli è uno dei calciatori coinvolti nell'indagine della Procura di Torino.
Nicolò Fagioli è uno dei calciatori coinvolti nell'indagine della Procura di Torino.

Ma nel cono d'ombra, dietro le quinte del filone, c'è un sistema perverso, in bilico tra disturbi patologici (la ludopatia), superficialità nell'approccio nonostante i regolamenti e quell'insostenibile leggerezza dell'essere ricco sfondato abbastanza da permettersi di bruciare milioni di euro, certo che nessuno ti può scoprire o ti tradirà facendo il tuo nome. Invece, il castello di carta è crollato al primo, vero soffio di fiato.

Fagioli, dopo aver vuotato il sacco, è pronto a patteggiare così da limitare i danni e le conseguenze sportive delle sue azioni. Tonali ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura della Federcalcio oltre a esser pronto a seguire un percorso terapeutico per liberarsi dalla debolezza e non cadere più in tentazione.

Zaniolo ha già fatto sapere, come confermato alla Gazzetta dello Sport dal suo avvocato, Gianluca Tognozzi, che "è possibile abbia fatto giochi di carte come poker e blackjack su piattaforme online illegali, senza però sapere che lo fossero". Con una precisazione: le giocate fatte non riguarderebbero assolutamente il calcio. Un'ammissione da verificare nel dettaglio anche rispetto alla bomba sganciata da Corona secondo cui, grazie a una fonte molto attendibile, l'ex Roma avrebbe addirittura scommesso sulla sua squadra mentre sedeva in panchina durante una partita di Coppa Italia.

Le rivelazione di Fabrizio Corona costituiscono una parte del filone.
Le rivelazione di Fabrizio Corona costituiscono una parte del filone.

Dove sta la verità? Gli inquirenti verificheranno anche questo. Una traccia sostanziale, e al tempo stesso inquietante per i risvolti futuribili, sono convinti di averla già: il materiale di cui già dispongono (le chat rivelatrici) farebbe leva su prove tali da dimostrare che sarebbero state eseguite puntate in denaro molto alte (anche più di un milione, è la ricostruzione fatta finora e citata dal Corriere dello Sport) sia sulla Serie A sia sulla Champions League da un numero più largo di tesserati. In più di qualche caso c’è anche il forte sospetto che l'alea dell'azzardo coprisse anche partite delle proprie formazioni.

Un aspetto, quest'ultimo, che può essere dirimente per le sanzioni sportive che graverebbero sui soggetti al momento indagati, in attesa che l'indagine prosegua e il ventaglio di nomi si allarghi. I 3 anni di squalifica (il minimo previsto dall'articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva) per aver violato il divieto di scommesse potrebbero addirittura aumentare se, in base a prove certe, si prefigurasse un'aggravante del reato ipotizzato: ovvero, l'illecito sportivo legato a un risultato, a un cartellino, a un tiro oppure a una qualsiasi altra situazione di campo come una sostituzione o un fallo.

L’analisi degli apparecchi sequestrati a Nicolò Zaniolo e a Sandro Tonali detta i tempi dell’indagine. Non appena il pm, Manuela Pedrotta (titolare dell'inchiesta), e i suoi collaboratori avranno tra le mani la relazione del reparto informatico il diorama del caso sarà anche più nitido: si potrà procedere agli interrogatori dei due Azzurri che, dopo aver lasciato Coverciano, sono tornati all'Aston Villa (l'ex romanista) e al Newcastle, oltre ad ampliare lo spettro dei giocatori e delle posizioni da scandagliare. E tutto è appena all'inizio.

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