I rimpianti di Pioli sul derby: “Da tanto tempo Handanovic non parava così”
"Sicuramente il gol subito all'inizio, poi abbiamo fatto fatica a trovare ritmo e qualità, consentendo all'Inter di fare la partita che predilige. Nel secondo tempo, invece, meritavamo il pareggio e sul secondo gol dovevamo fermare l'azione prima. Sulla ripresa nulla da dire, nel primo tempo potevamo fare di più". Sono queste le parole di Stefano Pioli nel post-partita del derby di Milano, perso della sua squadra per 3-0 contro l'Inter. Il tecnico del Milan ai microfoni di DAZN ha analizzato la sconfitta della sua squadra e i momenti del big match di San Siro: "L'Inter prende delle posizioni in fase di costruzione non facili per il nostro gioco, ci costringe a scalate lunghe. Non siamo stati così aggressivi per non lasciare troppo campo. E infatti quando siamo stati aggressivi qualcosa abbiamo concesso. Ma la loro gestione è sempre molto lucida, anche col portiere, quindi non è facile portargli via il pallone".
Sulla prova di Zlatan Ibrahimovic Pioli si è espresso così: "Un centravanti viene condizionato dalla performance della squadra. Ci è mancata spesso la precisione nell'ultimo passaggio. Invece nel secondo tempo abbiamo tirato molto in porta, era da tanto che Handanovic non parava così tanto e così bene. Settimana difficile, ma ci riprenderemo. Alla fine ha avuto un crampo e ha chiesto lui il cambio".
Sul momento del Milan, che è alla seconda sconfitta di fila in campionato, Pioli ha affermato: "La nostra forza è sempre stata l'equilibrio. Poi, facendo un discorso obiettivo, se mesi fa ci avessero detto che ora saremmo stati secondi, tutti avrebbero fatto i salti di gioia. Questo non vuol dire che ora dobbiamo fare i salti di gioia, ci tenevamo molto al derby. La partita l'abbiamo fatta con serietà, poi è chiaro che c'è da alzare di nuovo il livello".
Infine l'allenatore dei rossoneri ha parlato del fattore fisico della sua squadra in questo momento: "I dati che abbiamo non dicono questo. Poi è chiaro che abbiamo fatto i preliminari e subito anche tanti infortuni. Per questo dobbiamo essere felici del nostro lavoro".