I quattro Clasico in 18 giorni che hanno cambiato la storia tra Mourinho e Guardiola
La rivalità tra il Real Madrid e il Barcellona è qualcosa di unico. Perché l'astio va al di là dello sport, c'è la rivalità tra la Capitale Madrid e la città simbolo della Catalogna, che vuol essere un'altra Capitale. E la summa di questa rivalità è data ovviamente dal dualismo spagnolo, quello tra la monarchia (il Real) e la voglia d'indipendenza che ha Barcellona. C'è tutto nel Clasico, che non può mai essere banale. Ma c'è stato un momento in cui non c'era nessuna partita al mondo superiore a Barcellona – Real Madrid. In campo c'erano i campioni del mondo della Spagna, Messi e Cristiano Ronaldo e in panchina Guardiola e Mourinho. Pep e José erano perfetti in quel momento, perfetti per rappresentare un dualismo personale forte in un dualismo storico. Due uomini che non possono essere più diversi. Uno più giovane e ambizioso che puntava e punta sul bel gioco, l'altro più solido che bada solo a vincere.
5-0 del Barcellona al Real
Il primo confronto tra Barcellona e Real con in panchina Guardiola e Mourinho vide il trionfo del bel gioco sulla sostanza. Al Camp Nou finì 5-0. Una sconfitta indimenticabile per Mou, che sicuramente già mentre era in corso l'incontro contava i giorni per la rivincita. Il fato gliene concesse addirittura quattro di rivincite in appena 18 giorni. Perché oltre all'ovvia gara di ritorno della Liga le due squadre si affrontarono in finale di Coppa del Re e due volte nelle semifinali di Champions League.
La rivalità tra Guardiola e Mourinho
La rivalità tra Pep e José, nasce da lontano, ed è nata nonostante per un certo periodo hanno lavorato a stretto contatto. Poi qualcosa si è rotto, si è spesso detto che la rottura c'è stata perché il Barcellona preferì il catalano al portoghese, che nel 2010 a sorpresa eliminò i blaugrana dalla Champions. Fu una doppia sfida accesa senza esclusione di colpi in campo e fuori. Poi il 5-0 del 29 novembre 2010 prima di un poker di sfide che ha avuto un crescendo di polemiche. Paradossalmente la partita che contò di meno è stata la prima. Perché il Barcellona aveva un vantaggio rassicurante e sapeva che a meno di clamorosi scivoloni avrebbe vinto il campionato. Finisce 1-1, segnano su rigore Messi e Ronaldo, è il 16 aprile 2011.
Il Real vince la Coppa del Re
Quattro giorni più tardi nella seconda delle quattro sfide in palio c'è un trofeo. In una delle rare finali di Coppa del Re tra Barcellona e Real Madrid. La partita è complicata, tesa, la vince il Real 1-0, decide ovviamente CR7 che sale in cielo, una delle sue specialità, incorna e insacca. Mourinho dopo aver vinto la Coppa di Portogallo, la FA Cup e la Coppa Italia conquista anche la Coppa del Re. Trionfa schierando Pepe a centrocampo, una mossa vincente. Mou festeggia. Guardiola invece polemizza: "Il guardalinee è stato bravissimo ha annullato il gol di Pedro che era in fuorigioco forse di due centimetri, aveva un'ottima visuale considerando". Mourinho non perde l'occasione per lanciare una stilettata al rivale.
Mourinho attacca Guardiola
Il livello si alza sempre di più. La Champions League è il trofeo più importante. Guardiola vuole bissare il successo del 2009, Mourinho confermarsi dopo quello del 2010. Dall'altra parte si sa già che il Manchester United di Sir Alex Ferguson sarà la finalista. A Wembley sarà spettacolo assicurato. Ma chi passerà? Vincerà il bel gioco del Barcellona o la praticità del Real? Di sicuro vincono le polemiche che sono feroci. Si parte con la conferenza della vigilia in cui Mourinho se la prende con Pep che aveva criticato la designazione arbitrale:
Finora avevamo due gruppi di allenatori, un gruppo che non parla degli arbitri, e un altro in cui ci sono persone come me che li criticano ma sono felici di complimentarsi con loro se fanno una buona prestazione. Con Pep entriamo in un nuova era. Ha creato un gruppo, in cui solo lui critica l'arbitro a priori.
La semifinale d'andata si gioca al Bernabeu. Lo spettacolo è pari a zero e ciò con il passare del tempo fa pensare che la contesa vada verso Madrid, ma non è così. Pepe viene espulso per un'entrata durissima su Dani Alves, rosso diretto. Viene espulso pure Mourinho. Nel secondo tempo ci pensa Messi, che segna due gol che valgono di fatto la finale. Nel mezzo accuse di razzismo di Marcelo a Busquets, che avrebbe apostrofato il brasiliano con il termine ‘Mono' che significa ‘scimmia'.
Guardiola ha vinto una Champions che mi vergognerei di vincere
Ma dopo la partita c'è uno show di Mourinho che dopo essere stato espulso e dopo aver visto svanire la finale prende la parola in conferenza stampa e spara a zero sul Barcellona. Il tecnico accusa il club di essere aiutato dalla Uefa, ricorda la polemica semifinale di Champions League del 2009 con il Chelsea, e tira in ballo pure l'Unicef:
Se dico all'arbitro e alla UEFA quello che penso, la mia carriera finisce oggi, ecco perché faccio solo una domanda: perché? Perché? È dimostrato che contro il Barcellona non hai possibilità. Perché la UEFA non permette a nessuna delle altre squadre di giocare contro di loro. Non capisco perché. Non so se fa pubblicità all'Unicef, non so se è perché sono molto carini …Spero di non vivere tutta la mia vita con questa domanda e un giorno avrò una risposta. Potevamo giocare tre ore e la partita sarebbe stata 0-0. Ora sono qui squalificato e non dovrei nemmeno esserci . Guardiola è un allenatore fantastico ma ha vinto una Champions League che mi vergognerei di vincere con lo scandalo Stamford Bridge.
Tu chiami Pep e allora io ti chiamerò Jose
La semifinale di ritorno si gioca dopo una settimana. Il Real Madrid sogna per un attimo la remuntada, dopo il vantaggio di Higuain, ma la gioia dura poco. L'arbitro annulla. La partita finisce 1-1, gol di Pedro e Marcelo. Il Barcellona va in finale e festeggia, ma le tossine negative non sono mancate perché prima della partita Guardiola attacca Mou pesantemente dicendogli: "Tu mi chiami Pep, allora io ora ti chiamerò José. José può credere a me o a quello che legge. E da quello che ho visto crede alla stampa. Se vuoi fartela con Perez e gli amici suoi, ok. Puoi leggere Einstein, ma ho lavorato con te per anni, ti conosco e mi conosci".
Quelle parole dette di fronte alla telecamera provocarono poi una standing ovation dei calciatori a Guardiola. Il club catalano lo querela per le parole d'accusa: "Reagiamo a quella che riteniamo essere un'offesa per il club, lo staff, i suoi giocatori e tutti i tifosi. È inaccettabile mettere in discussione i nostri titoli e il rapporto che ci lega all'Unicef".
Mou mette un dito nell'occhio a Tito Vilanova
Mourinho è il grande sconfitto. Perché il Barcellona vince la Liga e la Champions League, ma avendo vinto la Coppa del Re il Real. La nuova stagione riparte con altre due sfide tra Barcellona e Real Madrid. Le due partite, come facilmente immaginabile, sono tesissime, polemiche e piene di gol. 2-2 a Madrid, 3-2 a Barcellona, con gol decisivo di Messi all'87'. Leo decide la doppia sfida in cui non mancano episodi, purtroppo, passati alla storia.
Intanto Mourinho e Guardiola si danno la mano senza nemmeno guardarsi in faccia nella gara d'andata, ma soprattutto negli ultimi minuti della partita di ritorno succede che Marcelo entra in modo durissimo su Fabregas, rosso diretto, è un fallaccio. Si scatena una rissa che coinvolge praticamente chiunque. Mourinho non si tira indietro e mette un dito nell'occhio di Tito Vilanova – compianto allenatore che all'epoca era il vice di Pep – e dopo la partita il portoghese finse di non sapere chi fosse: "Vilanova? Non conosco questo signore, non so chi sia e come si chiama", Piqué fu durissimo nei confronti di Mourinho: "Sta distruggendo il calcio spagnolo".