“I problemi al cuore di Aguero non dipendono dal vaccino”: la vera causa è una cicatrice
Il mondo del calcio è ancora scosso dall'annuncio di Sergio Aguero. I problemi cardiaci hanno spinto il Kun ad appendere le scarpette al chiodo. Il 33enne che aveva accusato un malore in occasione del match tra il Barcellona e l'Alaves, si è congedato in lacrime da quello che è stato il suo mondo ricevendo tantissimi messaggi da parte di colleghi, amici ed avversari. Ma cosa hanno evidenziato nello specifico gli esami a cui si è sottoposto dopo lo spavento della partita di fine ottobre, quando faceva fatica addirittura a respirare? E perché è stato costretto ad alzare bandiera bianca.
Nelle ultime ore si è parlato a lungo di questo argomento, e non sono mancati anche i riferimenti a correlazioni con il vaccino. Una situazione che ha spinto il cardiologo di fiducia di Aguero, Roberto Peidro a fare chiarezza, in maniera perentoria e decisa a TN.com: "Non ha nulla a che fare con il coronavirus o la vaccinazione". Già in giovanissima età infatti l'attaccante ha accusato un'anomalia cardiaca: "Lo conosco da molto giovane e infatti l'ho curato alla Fondazione Favaloro quando all'età di 16 anni ha avuto un'aritmia (ovvero un'alterazione dei battiti cardiaci, ndr) . Fortunatamente dopo non ha avuto grossi contrattempi".
I contrattempi però si sono ripresentati minacciosamente in occasione di Barcellona-Alaves, facendo suonare il campanello d'allarme. Il dottor Peidro ha spiegato nel dettaglio a cosa sono dovuti i nuovi problemi cardiaci di Aguero: "Sono stati condotti diversi studi in collaborazione con i medici di Barcellona ed è stata esclusa la cardiopatia genetica. Quello che è apparso era una piccola cicatrice che riproduceva un'aritmia ventricolare ed era ciò che gli dava quel disagio nel gioco". Alla Radio Argentina per The Mirror il cardiologo ha spiegato come si sono comportati per risolvere il problema: "Abbiamo usato un catetere cardiaco per sistemare l'area da cui dipendevano le aritmie".
Quella piccola cicatrice non è congenita secondo Peidro, che ha ribadito ancora una volta l'assenza di legami con il Covid 19 o il vaccino: "Lo scenario più comune è che la piccola cicatrice trovata sia prodotta da un virus di cui ha sofferto ad un certo punto della sua vita e che non è mai stato rilevato. Non ha nulla a che fare con il Covid o il vaccino. Non ne ho parlato con nessuno prima di oggi perché faceva parte del mio dovere di segreto professionale. Ora mi ha permesso di parlare con i media e spiegare le cose".
Una soluzione che però non permetterà ad Aguero di tornare a praticare sport ad alta intensità. L'ormai ex calciatore potrà condurre sì una "vita piena, senza preoccupazioni", ma dovrà rinunciare allo stress dell'attività professionistica: "Il nostro consiglio è di non praticare sport ad alte prestazioni che comportano un grado importante di stress mentale e fisico per diverse ore al giorno". Una scelta molto pesante per Aguero che però non ha potuto fare altrimenti: "Era molto ansioso e quando ho visto i risultati del test la prima cosa che ho detto è stata: ‘Se tu fossi mio figlio, ti consiglierei di andare da questa parte'".